XXVII Domenica T.O – Anno C

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XXVII Domenica T.O – Anno C

 

LETTURE: Ab 1,2-3; 2, 2-4; Sal 94; 2 Tm 1,6-8.13-14; Lc 17, 5-10

 

Indicazioni Liturgiche

L’esperienza cristiana è soprattutto esperienza di fede. La vita di ogni credente, così come la vita delle Comunità, mette spesso a dura prova la fede. E anche quando ci diciamo “religiosi” dovremmo interrogarci sulla profondità o superficialità del nostro credere. Di fronte ai “terremoti” della vita, poniamo a Dio tante domande e pretendiamo da Dio risposte immediate e chiare. Ma in genere Dio tace. E questo ci irrita. Fede è capacità di fidarsi di Dio. Fede è disponibilità a lasciarci guidare dalla sua Parola, rinunciando ad ogni calcolo umano.

Il cristianesimo è fede. E’ questa una sua caratteristica specifica. «Noi diamo troppo alla leggera per presupposto che religione e fede siano sempre la stessa identica cosa. Ciò in realtà risulta vero solo in maniera limitata… Ad esempio, l’Antico Testamento si è presentato complessivamente non sotto il concetto di fede, bensì sotto quello di legge. Esso incarna primariamente un assetto di vita, nell’ambito del quale per altro l’atto di fede va continuamente acquistando maggiore importanza. Per la religiosità romana, poi, non è affatto decisivo che si emetta un atto di fede nel soprannaturale; esso può addirittura mancare completamente senza che per questo venga meno la religione. Siccome essa è essenzialmente un sistema di riti, ai suoi occhi l’elemento determinante è rappresentato dalla minuziosa osservanza delle cerimonie» (J. Ratzinger).

La Liturgia odierna, come è evidente, ci invita a soffermarci sulla virtù della Fede. Un incontro di catechesi, nella settimana che precede o in quella che segue questa Domenica, potrebbe aiutarci a riscoprire il dono della Fede. Facendo ciò, si tengano in grande considerazione il “Credo del Popolo di Dio” di Paolo VI (attenzione: non si può proporre nella Messa come professione di fede!!!), la catechesi all’udienza generale del 13 Settembre 1978 di Giovanni Paolo I e tutto quanto ci è stato proposto in questo Anno della Fede (Porta fidei, catechesi e interventi vari di Benedetto XVI e Francesco).

Al termine della liturgia della Parola si metta in evidenza il valore della professione di fede intesa come nostra risposta di vita alla Parola proclamata. Per riformulare interiormente la propria realtà di testimoni, si aiuti ciascuno a vivacizzare la professione di fede. Si scelga un ritornello (solenne) molto semplice (da provare con l’assemblea magari appena prima l’inizio della Messa) che possa aiutare tutti a rinnovare le promesse battesimali. Non si trascuri di sottolineare, insieme con il dono della fede, la dimensione del servizio, propria dell’essere cristiani.

 


PROPOSTA CANTI


Introito

– Fa’ splendere la fede (A. Ortolano)

– Un solo Signore (Nella casa del Padre)

 

 

Presentazione dei doni

– Ravviva il dono (O Fonte della Luce)

– Servo per amore (Se siamo uniti)

 

 

Comunione

– O Gesù Maestro (G. Alberione – F. Schermidori)

– Credo in te (Non temere)

– Tu sei la mia vita (Rep. Naz. Canti Liturgici)

 

 

Finale

– Noi camminiamo per le vie del mondo (O Fonte della Luce)

– Vangelo vivente (Chiesa che annuncia)

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Tempo di preghiera

La preghiera è un cammino che ci porta verso Dio. E' un percorso impegnativo che, a volte, sembra essere superiore alle nostre forze e capacità. Ma con il Suo aiuto possiamo cercare di intraprendere questo viaggio con il sostegno della Chiesa, coi suoi Sacramenti e con i nostri fratelli. Buona preghiera.

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