XXIV Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

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LETTURE: Sir 27,30-28,9; Sal 102; Rm 14,7-9; Mt 18,21-35


Indicazioni Liturgiche

Il perdono delle offese e l’amore verso i nemici costituiscono una delle caratteristiche più vistose e più nuove della morale evangelica. Ma, come spesso capita, quanto più grande è l’esigenza, quanto più alta è la mèta indicata, tanto più meschina e povera appare la realizzazione nella vita pratica. Quanto ha influito la dottrina evangelica del perdono delle offese sulla vita e sul comportamento pratico dei cristiani? Bisogna dire che tanti cristiani lungo la storia della Chiesa hanno preso sul serio la parola di Gesù e l’agiografia cristiana è piena di esempi sublimi di amore e di gesti eroici di perdono e riconciliazione. Se oggi si parla, sempre più spesso, di pace, di disarmo, di soluzione pacifica delle controversie internazionali, anzi di cooperazione vicendevole e di aiuto ai popoli in via di sviluppo… bisogna riconoscere che molti cristiani hanno contribuito alla diffusione e alla maturazione di questi ideali del cristianesimo. Il Vangelo ha avuto una importanza capitale nella educazione dei popoli dell’Occidente, e molte idee, istanze e stimoli positivi portati avanti da sistemi che pure combattono il cristianesimo, sono nati da una cultura di matrice cristiana e fortemente marcata dallo spirito evangelico. Ma la storia dei popoli, anche di quelli cristiani, è piena di testimonianze negative: guerre, contese, stragi, vendette, ingiustizie, guerre di religione, conquiste coloniali… e oggi: l’imperialismo economico, lo sfruttamento del cosiddetto Terzo Mondo, l’industria della guerra e della morte (pensiamo al terrorismo che proprio 10 anni fa’ in questo giorno devastava gli Stati Uniti!). La responsabilità dei cristiani di fronte al Vangelo e ai fratelli non ancora illuminati dalla luce della fede è enorme. Le contro testimonianze smentiscono sul piano dei fatti ogni sforzo di evangelizzazione e compromettono la credibilità stessa del Vangelo.

In questi giorni la Comunità cristiana comincia a ri-­trovarsi dopo il grande esodo delle vacanze. La pagina del Vangelo che la Liturgia ci consegna giunge a proposito, perché induce a superare tutte quelle meschinità che si insinuano nel vissuto di una Parrocchia e spesso intaccano la comunione tra i fedeli e tra gli operatori pastorali. Ecco perché potrebbe essere utile valorizzare alcuni momenti. Anzitutto, perché non programmare e realizzare per tutta la Comunità e, specialmente per gli operatori pastorali, una Liturgia penitenziale, con la disponibilità di celebrare il Sacramento della Riconciliazione? Si pensi anche ad uno spazio prolungato per dire la gioia di stare insieme e di affrontare il cammino di un nuovo anno pastorale. Gli incontri significativi delle vacanze, le risorse che ognuno porta con sé, la voglia e l’entusiasmo di crescere come discepoli del Signore Gesù e di rendergli testimonianza costituiscono un patrimonio importante. Così anche la voglia di superare le piccole gelosie, i giudizi affrettati, le antipatie che frenano uno spirito autentico di collaborazione. Tutto ciò gioverà a mettere in luce quanto sia smisurato il perdono che ci viene offerto ed i suoi effetti benefici: la guarigione da ferite profonde, la pace del cuore ed uno sguardo limpido e buono gettato su sé stessi e sugli altri, un rinnovato impegno di ascolto e di comprensione reciproca;

La Parola di Dio chiede di evidenziare i momenti della celebrazione che richiedono e rimandano al perdono: l’Atto penitenziale, la Preghiera del Signore, il gesto della pace, l’invito finale all’interno delle conflittualità della storia.

La Preghiera Eucaristica della Riconciliazione II, presentando la riconciliazione con Dio come fondamento di umana concordia, sottolinea nel Prefazio che in questa ottica la «vendetta è disarmata dal perdono». È utile, pertanto, valorizzare oggi questa Prece Eucaristica.

I canti scelti esprimano anch’essi questo alto valore legato all’Eucaristia. Non si tralascino in modo particolare i canti del proprio: Kyrie eleison (magari nella forma con i tropi) e il canto per la Fractio panis.

PROPOSTA CANTI

Introito

– Ascolta, Signore (Tempo di grazia)

– Dal profondo o Signore (Tempo di grazia)

– Il tuo amore, Signore (Nella casa del Padre)

– Come un padre (Nella casa del Padre)

Presentazione dei doni

– Benedetto il Signore (Come figli di un unico Padre)

– Se tu mi accogli (Rep. Naz. Canti Liturgici)

– Dal profondo a te grido (Tu sarai profeta)

Comunione

– Domine non sum disgus (Agorà dei Giovani – Loreto 2007)

– Tu sei, Signore, il Padre della vita (Giovani verso Assisi)

– Più presso a te, Signore (Bone Pastor)

Finale

– Dio è amore (Canterò al Signore)

– Cammineremo nella libertà (E’ il giorno del Signore)

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Tempo di preghiera

La preghiera è un cammino che ci porta verso Dio. E' un percorso impegnativo che, a volte, sembra essere superiore alle nostre forze e capacità. Ma con il Suo aiuto possiamo cercare di intraprendere questo viaggio con il sostegno della Chiesa, coi suoi Sacramenti e con i nostri fratelli. Buona preghiera.

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