XXI Domenica T.O – Anno A

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LETTURE: Is 22,19-23; Sal 137; Rm 11,33-36; Mt 16,13-20

Indicazioni Liturgiche

Ogni pagina del Vangelo, ogni incontro, ogni gesto, ogni parola di Gesù costituiscono per i discepoli, di ieri e di oggi, una richiesta di fede. E la fede in Lui costituisce una forma di consapevolezza ed un cammino di maturazione che cresce dentro l’interiorità di ciascuno. Ma quando, percorrendo l’itinerario dell’Anno liturgico, si giunge a Cesarea di Filippo, ci si rende conto che quanto si è sedimentato a livello di fede nel riserbo della coscienza personale ha bisogno di esternarsi, di vedere la luce in modo chiaro ed esplicito. L’episodio di Cesarea ci pone come una freccia su un arco teso, pronti per essere lanciati.

Anziché seguire, nella nostra riflessione, la pista dei primato di Pietro, che sembra suggerita dalla Prima Lettura e dal Vangelo, proviamo a fermarci sulla domanda cruciale di Gesù: «Voi chi dite che io sia?», e sulla risposta-professione di fede di Pietro.

Che importanza ha per l’uomo d’oggi il fatto che 2000 anni fa’, presso le sorgenti del Giordano, Pietro abbia detto a Gesù: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente»? All’uomo d’oggi interessa ancora sapere chi è Gesù? La sua domanda: «Voi chi dite che io sia?», è sentita ancora come una interpellanza personale, un problema cruciale o almeno importante? A dispetto di un secolarismo sempre più diffuso e di un abbandono di pratiche e di tradizioni cristiane sempre più massiccio, è interessante notare come la domanda risuonata a Cesarea di Filippo continua a creare ancora interrogativi inquietanti. Ad esempio, per i giovani Gesù rappresenta oggi la novità, la freschezza, la contestazione di una società e di un sistema vecchio, arido, privo di fantasia e di creatività; alle masse oppresse dell’America Latina Gesù appare come il liberatore, il simbolo di una speranza che non è soltanto in un aldilà misterioso; agli operatori sociali Gesù appare come un rivoluzionario che lotta contro l’ingiustizia, l’oppressione, lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Significativo, comunque, resta il fatto che il nostro mondo non può prescindere da Gesù. La nostra storia ne è talmente marcata che non si può ignorarlo.

«Quanto abbiamo scoperto intorno alla persona di Gesù e alla sua missione ci consente appena di confessare con Pietro: “Tu sei il Cristo”. Tuttavia, mentre solleviamo il velo sul mistero, ci accorgiamo che è molto di più quello che in profondità ci sfugge. Cristo è uomo tra gli uomini e l’occhio incredulo non sa riconoscerlo. In verità egli opera dal di dentro nell’uomo che crede in lui e gli offre possibilità inesauribili di riscatto e di salvezza. Ma la personalità di Gesù non si può definire semplicemente come qualsiasi figlio d’uomo, nato da donna. Occorre accettare di far parte di quel piccolo gruppo di discepoli, che egli invita a stare con lui, e seguirlo fino a Gerusalemme, fino alla croce. Qui si compirà il disegno che Dio ha preparato nei secoli e si rivelerà pienamente il suo mistero di Messia, Figlio dell’uomo e Servo di Dio» (CdA, p. 85).

I cant di questa Domenica i inneggino a Dio che guida il suo popolo; non manchi un riferimento anche alla Chiesa, segno e strumento di unità del genere umano, secondo l la costituzione dogmatica Lumen gentium.

PROPOSTA CANTI

Introito

– Chiesa di Dio (Rep. Naz. Canti Liturgici)

– Pietre vive (Chiesa che annuncia)

– Chiesa di Cristo (Rep. Naz. Canti Liturgici)

Presentazione dei doni

– Benedetto sei tu Signore (Alla Cena del Signore)

– Ti ringraziamo o Padre (G. Liberto)

–  O Signore, raccogli i tuoi figli (Rep. Naz. Canti Liturgici)

Comunione

– Tu sei Pietro (M. Frisina)

– Rallegriamoci ed esultiamo (Pane di vita nuova)

– Se tu mi ami Simone (Signore è il suo nome)

Finale

– Sui tuoi sentieri (Alla tua mensa)

– La tua Chiesa (Celebriamo Cristo)

– Vangelo vivente (Chiesa che annuncia)

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Tempo di preghiera

La preghiera è un cammino che ci porta verso Dio. E' un percorso impegnativo che, a volte, sembra essere superiore alle nostre forze e capacità. Ma con il Suo aiuto possiamo cercare di intraprendere questo viaggio con il sostegno della Chiesa, coi suoi Sacramenti e con i nostri fratelli. Buona preghiera.

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