VIII Domenica T.O – Anno A

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LETTURE: Is 49,14-15; Sal 61; 1 Cor 4,1-5; Mt 6,24-34

Indicazioni Liturgiche

L’ultima Domenica del Tempo Ordinario prima della Quaresima pone al centro della nostra attenzione la fiducia dei figli e ci esorta a far crescere questo legame appassionato che garantisce l’unione con Dio Padre. Il discorso della montagna culmina con l’invito a scacciare la preoccupazione nella convinzione che il Padre conosce e provvede (Vangelo).

La Liturgia odierna mette in rilievo l’amore tenero di Dio per l’intero creato e per l’uomo prima di tutto. Il profeta Isaia ci assicura che Dio non ci dimentica mai! E Gesù, nel Vangelo, con la descrizione del giardino del mondo, ci fa sperimentare la sua attenzione per ogni cosa, come una madre che anticipa e provvede tutto: cura anche i gigli del campo, gli uccelli del cielo e, quindi, ancora di più i figli amati, fatti a sua immagine. Eppure, nonostante i tanti segni della provvidenza amorosa del Padre, l’uomo sovente non ha fede, non si abbandona all’amore di Dio; e, come ci dice la Scrittura, fin dall’inizio del tempo, l’uomo sceglie di fare piuttosto la sua volontà staccandosi così dall’Autore Eterno. Creato con una scintilla di divino nel suo spirito profondo, promessa di vita eterna, l’uomo nella sua libertà ha davanti a sé la scelta: «La vita o la morte, a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà» (Sir 15,17).

Il cristiano, sulla scorta delle parole di Gesù, sfugge alla concezione ingenua e magica di chi si affida passivamente e quietisticamente a Dio, e anche alla pretesa orgogliosa dell’ateo che cancella Dio dal suo orizzonte. La fiducia cristiana in Dio è piena e senza riserve, ma non per questo passiva ed alienante. Anzi, proprio da questa fiducia nasce l’attivismo del cristiano perché sa che il suo lavoro è continuazione dell’opera creatrice di Dio. Egli è collaboratore di Dio e come lui “costruttore per l’eternità”. Per questo lavora come se tutto dipendesse dal suo lavoro, ma si affida anche a Dio come se tutto dipendesse dal suo intervento.

Mercoledì prossimo inizia la santa Quaresima, il tempo “penitenziale” per eccellenza dell’Anno liturgico. Occorre comunicare gli orari e le iniziative di questo “tempo di grazia” che si apre davanti a noi, dove saranno previste anche delle celebrazioni penitenziali, tanto opportune per far ri-scoprire ai fedeli il Sacramento della Penitenza-Riconciliazione, soprattutto nella dimensione comunitaria. Si propongano con coraggio momenti di preghiera e di riflessione, ma anche gesti e attenzioni che esprimano fattivamente la carità… e non soltanto le solite iniziative di pietà popolare che, sovente, sono il residuo di una pastorale superata, appiattita, arida.

Chi guida la Comunità e quanti collaborano alla guida della stessa Comunità devono sforzarsi nelle varie fasi di programmazione di non creare “eventi” che scandiscono l’Anno liturgico, ora in Quaresima, ora nel tempo di Pasqua, ora nel tempo Ordinario, ecc. ma – sebbene sia un impegno molto oneroso e, soprattutto, richieda maggiore attenzione – di realizzare i vari momenti della vita pastorale di una Parrocchia come “cammino” di fede proposto e attuato, con lo sguardo sempre teso verso tutti, anche verso chi dimostra di stare bene ma magari soffre gravi disagi di adattamento, di rifiuto.

PROPOSTA CANTI

Introito

– Fa’ splendere la fede (A. Ortolano)

– Dall’aurora al tramonto (Verbum Panis)

– Dio dell’unità (Venite a me)

Presentazione dei doni

– La vera gioia (Non di solo pane)

– Benedetto il Signore (Come figli di un unico Padre)

– Donaci te stesso (La nostra Eucarestia)

Comunione

– Lodi all’Altissimo (Tu sei bellezza)

– Silenzioso Dio (E’ il giorno del Signore)

– Io amo te, Signore (Cristo è risorto)

Finale

– I cieli narrano (Rep. Naz. Canti Liturgici)

– Parole di vita (Rep. Naz. Canti Liturgici)

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Tempo di preghiera

La preghiera è un cammino che ci porta verso Dio. E' un percorso impegnativo che, a volte, sembra essere superiore alle nostre forze e capacità. Ma con il Suo aiuto possiamo cercare di intraprendere questo viaggio con il sostegno della Chiesa, coi suoi Sacramenti e con i nostri fratelli. Buona preghiera.

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