VI Domenica di Pasqua – Anno A

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LETTURE: At 8,5-8.14-17; Sal 65; 1 Pt 3,15-18; Gv 14,15-21

Indicazioni Liturgiche

Nel Vangelo di questa Domenica la promessa dello Spirito è strettamente unita al tema dell’amore. Di fatto, lo Spirito che il Signore promette e che viene dal Padre, è Spirito di amore; e di questo i cristiani sono chiamati a rendere testimonianza. Una testimonianza visibile e convincente sarà quell’amore scambievole che deve (o dovrebbe) caratterizzare le Comunità cristiane. «Guardate come si amano», dicevano i pagani dei primi cristiani. Oggi i nuovi pagani post-cristiani possono dire altrettanto guardando i cristiani? o il comportamento dei cristiani è tale da farli diffidare del cristianesimo e della sua insistenza sull’amore? Con ogni probabilità, parliamo troppo di amore, ne facciamo quasi un genere letterario, ma non lo viviamo sinceramente tra noi, divisi come siamo da pregiudizi, settarismi, ghetti diversi. La testimonianza vera si manifesta attraverso un amore sincero e disinteressato.

È ancora l’amore che scandisce i ritmi celebrativi di questa Domenica. L’Eucaristia deve sempre più essere riscoperta in questa sua valenza di fraternità, di “comunione”. La Liturgia della Sesta Domenica di Pasqua, dunque, ci prepara ad accogliere il dono dello Spirito consolatore che Gesù, nei discorsi di addio presentati nel quarto Vangelo, promette ai suoi discepoli. La funzione dello Spirito Santo è quella di sostenere ogni credente nella lotta contro il male e di aiutarlo a decifrare il senso profondo della storia, nonostante il pessimismo dilagante e le apparenze sconcertanti.

Lo Spirito è alla radice della Chiesa, la genera, la anima e la sostiene. Lo Spirito non conosce frontiere razziali e culturali e ce ne dà testimonianza la Prima Lettura che narra della Pentecoste in Samaria, una Chiesa considerata eretica. Attraverso l’imposizione delle mani, gli apostoli Pietro e Giovanni comunicano ai samaritani, battezzati dal diacono Filippo, il dono dello Spirito Santo. La tradizione ecclesiale ha visto in questo gesto il Sacramento della Confermazione, completamento del Battesimo.

Si continui a curare la “solennità” della Celebrazione, come già indicato nelle Domeniche precedenti: si sostituisca opportunamente l’Atto penitenziale con il rito di aspersione con l’acqua benedetta durante la Veglia pasquale; si faccia la processione con la Croce, i ceri, l’Evangeliario. Si usi l’incenso.

PROPOSTA CANTI

Introito:

– Con voce di giubilo (Eucaristia sul mondo)

– Inni di gioia (Il Signore è risorto)

– Canto della risurrezione (Jesus is my life)

– Chiesa del Risorto (O Luce radiosa)

– Esulta il cielo (Esulta il cielo)

Aspersione:

– O Fonte di vita (Pasqua)

– Ecco l’acqua (G. Liberto)

– Ecco l’acqua che dona la vita (Veglia pasquale)

Presentazione dei doni

– Emitte Spiritum tuum (Pentecoste)

– O Spirito di Dio (Pentecoste)

– Vieni, Spirito di luce (Chiesa. Incontro di amici)

– Spirito creatore (Rep. Naz. Canti Liturgici)

Comunione

– Il tuo amore Signore (La nostra gioia)

– Effonderò il mio spirito (Benedici il Signore)

– Noi veniamo a te (Il Signore è risorto)

– Invitati alla tua mensa (Nella luce del Risorto)

– Come unico Pane(Rep. Naz. Canti Liturgici)

Finale

– Saldo è il mio cuore (Cristo nostra salvezza)

– O Luce radiosa (O Luce radiosa)

– O amore ineffabile (Cristo nostra speranza)

– Regina Caeli (Anonimo XVIII Secolo)

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Tempo di preghiera

La preghiera è un cammino che ci porta verso Dio. E' un percorso impegnativo che, a volte, sembra essere superiore alle nostre forze e capacità. Ma con il Suo aiuto possiamo cercare di intraprendere questo viaggio con il sostegno della Chiesa, coi suoi Sacramenti e con i nostri fratelli. Buona preghiera.

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