San Giuseppe sposo della B. V. Maria – Anno A-B-C
Questo post è stato letto 2195 volte
LETTURE:
2 Sam 7,4-5.12-14.16; Sal 88; Rm 4,13.16-18.22; Mt 1,16.18-21.24
Giuseppe, sposo di Maria, è l’ultimo dei giusti dell’Antico Testamento che vive di fede. Per la fede meritò di custodire la “promessa” ormai realizzata dal “mistero di salvezza”.
Giuseppe è indubbiamente un importante personaggio del Nuovo Testamento non pienamente valorizzato, almeno secondo quanto merita. E’ mortificante costatare come a volte si metta particolarmente in risalto – quando non esclusivamente – l’essere egli un “uomo giusto” e la sua identità di operaio, specialmente dopo l’istituzione della festa liturgica, ricorrente il 1° Maggio, a lui dedicata quale patrono dei lavoratori. Gli esegeti, incoraggiati in questo anche dalle discrete menzioni che di lui si fanno nelle Scritture, si soffermano a parlare del “silenzioso” Giuseppe solo per la convenienza di chiarire le situazioni in cui egli è implicato. Nei secoli passati, a spingere a tale riservatezza ha forse pure implicato il desiderio di avvalorare la verità, sempre costante nella Tradizione, della verginità di Maria, prima, durante e dopo il parto di Gesù. E’ questo anche il motivo per cui l’arte sacra – senza aver ricevuto ordini da alcuno – ha sempre rappresentato lo sposo di Maria come un uomo di gran lunga più maturo negli anni di Maria e dalla barba spesso bianca, il che è una ipotesi storicamente improbabile. In effetti, se Maria garantisce la vera umanità di Cristo perché “nato da donna”, Giuseppe, in quanto padre anagrafico, lo inserisce nella storia degli uomini attraverso la discendenza davidica.
La Liturgia odierna presenta Giuseppe come figura fondamentale nel disegno di amore del Padre, con un compito di “segno privilegiato” della paternità di Dio. La devozione popolare, decretando tanta venerazione a san Giuseppe, riconosce che Dio sceglie nella sua opera le persone più adatte e il momento più giusto.
Colui che presiede la Celebrazione Eucaristica svolge come san Giuseppe un compito di “custode” e amministratore del mistero di salvezza. Lo spirito di servizio dei ministri di culto deve, in fondo, rendere credibile la maternità della Chiesa, la paternità di Dio. Le scelte del Padre sono fondamentalmente “giuste” e non andranno deluse dai singoli fallimenti, legati al rischio della libertà umana che Dio sempre rispetta.
Potrà essere esposta oggi alla venerazione dei fedeli un’immagine di san Giuseppe, che sarà eventualmente incensata all’inizio della Messa.
Sia dia un tono solenne all’intera celebrazione e non manchi oggi nell’aula liturgica un sobrio addobbo floreale.
PROPOSTA DEI CANTI
INTROITO
– Uomo di Nazareth, Sposo di Maria (Nella casa del Padre)
– Canterò in eterno (Cristo è risorto)
PRESENTAZIONE DEI DONI
– Saldo è il mio cuore (Cristo nostra salvezza)
COMUNIONE
– Gustate e vedete (Pane di vita nuova)
– Gustiamo l’amore di Dio (Alzati e risplendi)
– Silenzioso Dio (E’ il giorno del Signore)
– Come unico pane (Nella casa del Padre)
FINALE
– Te Joseph celebrent (Inni e canti)
– Vivere la vita (Se siamo uniti)
Questo post è stato letto 2195 volte
Una preghiera particolare per mia figlia per il suo lavoro e il suo futuro affinché.si senta tranquilla e illumina il…