Preghiera a San Vincenzo Ferrer
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Orazione devota per ottenere la protezione
del Glorioso Apostolo di Spagna
S. Vincenzo Ferrer,
da recitare il 5 Aprile, giorno della sua Festa,
e in qualunque altro giorno
per implorare l’aiuto
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
Apostolo della Spagna, e Sole gloriosissimo del mondo, S. Vincenzo Ferrer, che per ogni parte, mentre viveste, avete sparso, ed ora dal Cielo non cessate di spargere gli splendori delle vostre grazie, e meraviglie; ecco prostrata avanti la vostra clemenza l’anima mia, la quale umilmente vi prega del vostro efficacissimo Patrocinio, sapendo quanto possente Avvocato Voi sia te appresso il Sommo Giudice Gesù Cristo; poiché Egli vi mandò qual’Angelo dell’Apocalisse ad annunziare a tutti i Popoli, Genti, e Nazioni il vicino Giudizio, il quale voi predicaste con tanto frutto, convertendo alla Fede più d’ottantamila Maomettani, più di venticinquemila Ebrei, e a penitenza più di centomila pubblici peccatori mossi dalla grazia, impetrata loro dalle vostre orazioni, compunti dalle vostre Prediche, e dagl’innumerabili vostri miracoli convinti. Di più a voi eran condotti gl’infermi, e col tocco delle vostre mani ricevevano subito la sanità, a voi ricorrevano i sordi, ed ottenevano l’udito; venivano i muti, e acquistavano la favella, e per fare uscire i Demoni dai corpi degli ossessi bastava ogni vostro cenno, e per fino ai morti donaste la vita, cominciando a restituirla loro sino dalla tenera età di appena dieci anni.
Deh mio grande Avvocato, impetratemi, vi supplico, il Timor di Dio, col quale regoli talmente la mia vita, che meriti nel tremendo Giudizio la sentenza dei buoni. Ben conosco che per i miei peccati merito d’esser condannato dal Sommo Giudice, ma di cuore vi prego ad ottenermi il perdono, dispiacendomi sommamente di aver sin’ora offesa la Divina Maestà con tante colpe, risoluto di mutar costumi, e perseverare nel bene da questo momento sino alla morte. Ed affinché le sollecitudini del Mondo non impediscono questi miei desideri, io mi getto nelle vostre paterne mani, o mio Protettore Taumaturgo, sperando, che mi proteggerete, e aiuterete in tutte le necessità, infermità, e miserie di questa vita, essendo Voi Padre dei Poveri, Consolatore degli Afflitti, Salute degli Infermi, Rifugio dei Tribolati; come ne fanno piena testimonianza i continui stupendi miracoli, che per tutte le parti dell’Universo, ove siete conosciuto, ed invocato, operate a pro dei vostri avventurati, e felici devoti; nel numero dei quali vi prego a ricevermi, per potervi insieme con essi a maggior gloria vostra, e profitto dell’anima mia, venerare da lungi quaggiù in Terra, acciocché mi sia concesso di onorarvi poi assai più da vicino eternamente lassù in Cielo. Così sia.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Questa preghiera risale al 1854
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Bellissima preghiera