Novena a San Domenico Guzman

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S. Domenico Guzman - Tempo di preghiera

La novena a S. Domenico di Guzman
si recita per nove giorni consecutivi
dal 30 Luglio al 7 Agosto

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

San Domenico, sotto la luce della grazia sei stato così umile da ritenerti l’essere più indegno e il peggior peccatore. Eri tanto saldo nella fede che desideravi il martirio e ottenevi da Dio quanto chiedevi. Fammi avere una profonda umiltà di cuore e una fede viva e operosa.

Gloria al Padre …

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

Contemplo, San Domenico, lo splendore della tua innocenza battesimale e l’ardore instancabile della continua penitenza con cui chiedevi a Dio il perdono dei peccatori. Sento vergogna dei miei tanti peccati e della mia fragilità. Ti prego di ottenermi il perdono delle colpe e lo spirito della cristiana mortificazione.

Gloria al Padre …

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

San Domenico, tu parlavi o con Dio o di Dio, e il tuo operare era diretto unicamente alla sua gloria. Abbi pietà di me, ottienimi lo spirito di preghiera, un’intima unione con Dio e una carità ardente che renda meritoria e santa tutta la mia vita.

Gloria al Padre …

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

L’assidua meditazione del Vangelo ha acceso nel tuo cuore, San Domenico, la generosa fiamma dell’apostolato. Senza badare a fatiche, disagi e pericoli hai consacrato tutta la vita alla salvezza dei fratelli e alla gloria della Sposa di Cristo, mettendo in opera tutti i mezzi per illuminare e convertire i peccatori. Pensando alla mia piccolezza d’animo, provo vergogna e ti prego di ottenermi il coraggio e la forza di professare la mia fede con la parola e con le opere.

Gloria al Padre …

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

Seguendo l’esempio dell’apostolo delle genti tu, San Domenico, non hai mai dato ascolto alla carne e al sangue. Eri lieto quando ti mancava il necessario e quando venivi ingiuriato e minacciato di morte. Così, conformandoti a Cristo Crocifisso, rendevi più fruttuoso il tuo apostolato. Ottienimi, ti prego, lo spirito della cristiana pazienza e fortezza.

Gloria al Padre …

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

Austero con te stesso, tu, San Domenico, hai saputo attingere infinita dolcezza dai cuori di Gesù e di Maria. Ti commuovevi per ogni miseria: chinandoti con l’amore di Cristo verso tutti gli sventurati recavi a ognuno il conforto della fede e della carità. Quanto sono diverso da te, mio dolce patrono! Ti prego di ottenermi quella carità verso il prossimo che è tutta misericordia, facendosi tutta a tutti per guadagnare tutti a Dio.

Gloria al Padre …

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

Spinto dallo zelo apostolico, pensando alla lotta che attraverso i secoli si sarebbe scatenata contro la Verità e la Chiesa, hai voluto, San Domenico, rendere perenne la tua opera, fondando una famiglia di apostoli. Ti prego di custodire e ampliare questa mirabile creazione del tuo cuore apostolico. Concedi ai tuoi figli di seguire con generosità il tuo esempio eroico e infondi in tutti i fedeli il tuo spirito a gloria della Chiesa e della Verità.

Gloria al Padre …

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

Alla Famiglia creata dal tuo amore hai dato, San Domenico, un compito sublime: quello di convertire i peccatori e salvare le anime. Consegnando ai tuoi figli l’arma potente del Santo Rosario, hai loro comunicato un filiale amore a Maria, speciale patrona del tuo Ordine. Parla alla Vergine Santa a favore dei tuoi figli e devoti, cosicché essi siano, come te, apostoli secondo il suo cuore.

Gloria al Padre …

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

San Domenico, come distintivo della tua famiglia hai voluto la Verità. Verità da amare, vivere e propagare con santità di vita e profondità di dottrina. Ti prego di ottenere per i tuoi figli e devoti di crescere nell’amore della Verità. Fa’ che attingano sempre alla Fonte perenne di Vita, a Gesù Eucaristia, e così possano giungere a possedere con te la vita eterna.

Gloria al Padre …

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

DAL MARTIROLOGIO ROMANO

Domenico nacque nel 1170 a Caleruega, un villaggio montano della Vecchia Castiglia (Spagna) da Felice di Guzmán e da Giovanna d’Aza.

A 15 anni passò a Palencia per frequentare i corsi regolari (arti liberali e teologia) nelle celebri scuole di quella città. Qui viene a contatto con le miserie causate dalle continue guerre e dalla carestia: molta gente muore di fame e nessuno si muove! Allora vende le suppellettili della propria stanza e le preziose pergamene per costituire un fondo per i poveri. A chi gli esprime stupore per quel gesto risponde: “Come posso studiare su pelli morte, mentre tanti miei fratelli muoiono di fame?”

Terminati gli studi, a 24 anni, il giovane, assecondando la chiamata del Signore, entra tra i “canonici regolari” della cattedrale di Osma, dove viene consacrato sacerdote. Nel 1203 Diego, vescovo di Osma, dovendo compiere una delicata missione diplomatica in Danimarca per incarico di Alfonso VIII, re di Castiglia, si sceglie come compagno Domenico, dal quale non si separerà più.

Il contatto vivo con le popolazioni della Francia meridionale in balìa degli eretici catari, e l’entusiasmo delle cristianità nordiche per le grandi imprese missionarie verso l’Est, costituiscono per Diego e Domenico una rivelazione: anch’essi saranno missionari. Di ritorno da un secondo viaggio in Danimarca scendono a Roma (1206) e chiedono al papa di potersi dedicare all’evangelizzazione dei pagani.

Ma Innocenzo III orienta il loro zelo missionario verso quella predicazione nell’Albigese (Francia) da lui ardentemente e autorevolmente promossa fin dal 1203. Domenico accetta la nuova consegna e rimarrà eroicamente sulla breccia anche quando si dissolverà la Legazione pontificia, e l’improvvisa morte di Diego (30 dicembre 1207) lo lascerà solo. Pubblici e logoranti dibattiti, colloqui personali, trattative, predicazione, opera di persuasione, preghiera e penitenza occupano questi anni di intensa attività; cosi fino al 1215 quando Folco, vescovo di Tolosa, che nel 1206 gli aveva concesso S. Maria di Prouille per raccogliere le donne che abbandonavano l’eresia e per farne un centro della predicazione, lo nomina predicatore della sua diocesi.

Intanto alcuni amici si stringono attorno a Domenico che sta maturando un ardito piano: dare alla Predicazione forma stabile e organizzata. Insieme a Folco si reca nell’ottobre del 1215 a Roma per partecipare al Concilio Lateranense IV e anche per sottoporre il suo progetto a Innocenzo III che lo approva. L’anno successivo, il 22 dicembre, Onorio III darà l’approvazione ufficiale e definitiva. E il suo Ordine si chiamerà “Ordine dei Predicatori”.

Il 15 agosto 1217 il santo Fondatore dissemina i suoi figli in Europa, inviandoli soprattutto a Parigi e a Bologna, principali centri universitari del tempo. Poi con un’attività meravigliosa e sorprendente prodiga tutte le energie alla diffusione della sua opera. Nel 1220 e nel 1221 presiede in Bologna ai primi due Capitoli Generali destinati a redigere la “magna carta” e a precisare gli elementi fondamentali dell’Ordine: predicazione, studio, povertà mendicante, vita comune, legislazione, distribuzione geografica, spedizioni missionarie.

Sfinito dal lavoro apostolico ed estenuato dalle grandi penitenze, il 6 agosto 1221 muore circondato dai suoi frati, nel suo amatissimo convento di Bologna, in una cella non sua, perché lui, il Fondatore, non l’aveva. Gregorio IX, a lui legato da una profonda amicizia, lo canonizzerà il 3 luglio 1234. Il suo corpo dal 5 giugno 1267 è custodito in una preziosa Arca marmorea. I numerosi miracoli e le continue grazie ottenute per l’intercessione del Santo fanno accorrere al suo sepolcro fedeli da ogni parte d’Italia e d’Europa, mentre il popolo bolognese lo proclama “Patrono e Difensore perpetuo della città;”.

La fisionomia spirituale di S. Domenico è inconfondibile; egli stesso negli anni duri dell’apostolato albigese si era definito: “umile ministro della predicazione”. Dalle lunghe notti passate in chiesa accanto all’altare e da una tenerissima devozione verso Maria, aveva conosciuto la misericordia di Dio e “a quale prezzo siamo stati redenti”, per questo cercherà di testimoniare l’amore di Dio dinanzi ai fratelli. Egli fonda un Ordine che ha come scopo la salvezza delle anime mediante la predicazione che scaturisce dalla contemplazione: contemplata aliis tradere sarà la felice formula con cui s.Tommaso d’Aquino esprimerà l’ispirazione di s. Domenico e l’anima dell’Ordine. Per questo nell’Ordine da lui fondato hanno una grande importanza lo studio, la vita liturgica, la vita comune, la povertà evangelica.

Ardito, prudente, risoluto e rispettoso verso l’altrui giudizio, geniale sulle iniziative e obbediente alle direttive della Chiesa, Domenico è l’apostolo che non conosce compromessi né irrigidimenti: “tenero come una mamma, forte come un diamante”, lo ha definito Lacordaire.

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Tempo di preghiera

La preghiera è un cammino che ci porta verso Dio. E' un percorso impegnativo che, a volte, sembra essere superiore alle nostre forze e capacità. Ma con il Suo aiuto possiamo cercare di intraprendere questo viaggio con il sostegno della Chiesa, coi suoi Sacramenti e con i nostri fratelli. Buona preghiera.

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