Novena ai 7 Fondatori dell’Ordine dei Servi di Maria
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La novena ai sette fondatori dei servi di Maria
si recitano le 7 preghiere
dall’8 al 16 Febbraio
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
O beati Servi di Maria, voi che anche tra le lusinghe del mondo guasto e corrotto onoraste sì bene Maria ss. che ella stessa degnò di chiamarvi con meravigliosi portenti ad istituire un Ordine Religioso specialissimamente consacrato a propagare la sua devozione, degnatevi di ottenerci che quella devozione a Maria, che sin dalla nostra puerizia ci fu accesa nel cuore, non si intiepidisca giammai, ma sempre più infiammandosi di giorno in giorno, ci renda degni servi della celeste Signora.
Gloria al Padre …
O Padri gloriosi, che dopo avere abbandonato le ricchezze e gli agi del secolo, temendo ancora lo spirito di vanagloria, cercaste con tutta sollecitudine di nascondervi agli occhi degli uomini, che Maria ss. con nuova miracolosa apparizione si degnò di additarvi le solitarie cime del monte Senario, deh, fate che anche noi cerchiamo sempre la maggior perfezione nelle nostre opere, non permettendo mai che vengano guastate dal desiderio della lode mondana.
Gloria al Padre …
O santi Penitenti, che, dimenticando la nobile vostra condizione, dopo osservi macerati colle più aspre penitenze, per sempre più umiliarvi davanti al mondo, eleggeste di girare coperti di rozzo saio per le pubbliche vie di Firenze onde accattarvi il vitto indispensabile al vostro sostentamento, fatto che anche noi, non contenti di esercitarci continuamente in opere di penitenza, ci diportiamo sempre in maniera da renderci presso il nostro prossimo vivi esemplari di umiltà, fondamento inconcusso d’ogni virtù.
Gloria al Padre …
O zelantissimi Fondatori, poichè per la vostra costante divozione a Maria Addolorata, otteneste che Ella stessa, col farvi spuntar tra le brine una vite feconda di grappoli già maturi, vi mostrasse il suo desiderio di vedere per mezzo vostro diffusa la nuova sua Religione, otteneteci che tanto abituale in noi divenga la pratica di compatire Maria nei suoi dolori, che agevolmente poi ci riesca di farla compatire dagli altri, e così vengano le di lei brame perfettamente compiute.
Gloria al Padre …
O felicissimi Anacoreti, che nelle vostre contemplazioni aveste la bella sorte di vedere con gli occhi vostri Maria ss. la quale, apparendovi circondata dagli Angeli vi chiamava suoi figli; vi presentava qual vostra divisa lo stesso abito di che era Ella vestita, vi additava la regola che dovevate seguire, e vi porgeva la palma del vostro sicuro trionfo, deh, con la vostra intercessione, otteneteci che un divino lume sempre rischiari le tenebre del nostro intelletto, e ci sia scorta fedele in qualsivoglia circostanza della nostra vita.
Gloria al Padre …
O virtuosissimi Eroi, siccome voi andaste sempre crescendo di virtù in virtù, sìcchè ne foste ornati si riccamente che pareva che il cielo stesso vi applaudisse con ripetuti miracoli, così fate che noi pure, seguendo i vostri luminosissimi esempi, andiamo sempre crescendo per modo nella via della santità che la stessa Vergine possa sempre compiacersi di trovare in noi i prediletti suoi fiori che sono frutti di onore e di onestà.
Gloria al Padre …
O venerabilissimi Patriarchi, che aveste comune il privilegio di santamente morire, chi spirando fra le braccia del bambino Gesù visibilmente accorso, chi da Maria con sensibile voce chiamato, chi volando al cielo sotto figura di fiammella e di giglio deh siate solleciti di assisterci colla vostra celestiale potenza nella nostra morte, e tutte debellando le forze dell’inferno che si fossero scatenato contro di noi, portate l’anima nostra insieme con voi a godere Gesù e Maria in Paradiso.
Gloria al Padre …
V. Orate pro nobis, septem beati Patres.
R. Ut digni effic.
OREMUS
Domine Jesu Christe, qui in jugem memoriam dolorum sanctissimae tuae Genitricis per septem beatos Patres nova Servorum ejus familia Ecclesiam tuam foecundasti: concede nobis famulis tuis in hac lacrymarum valle degentibus; ita ejusdem moestissimae Matris socios cum ipsis esse passionum in terris ut perpetuae consolationis consortes fieri mereamur in coelis.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
Il 15 agosto 1233 la Vergine apparve a sette nobili fiorentini, che si erano associati nella fratellanza della “Laude”, invitandoli a ritirarsi dal mondo e a scegliere la vita contemplativa.
Il venerdì Santo del 1240 la vergine, vestita a lutto e attorniata da uno stuolo di spiriti celesti, riapparve loro per mostrare un abito talare nero, che avrebbero dovuto indossare, spingendoli con ciò a fondare un nuovo ordine religioso: l’Ordine dei Servi di Maria.
Infatti, uno degli spiriti angelici avrebbe retto uno scritto a lettere d’oro che diceva: “Servi di Maria”, mentre un altro aveva tra le mani la regola di sant’Agostino, ed un terzo agitava la palma, simbolo della vittoria. Maria avrebbe detto loro: “Prendete quest’abito di duolo e portatelo in memoria dei miei dolori. Ricevete la regola di sant’Agostino. Continuate ad essermi fedeli servi coll’esercizio delle virtù; propagate ovunque la devozione ai miei dolori ed otterrete un giorno questa palma di vita sempiterna”.
I sette serviti, o frati dell’Ave Maria (Bonfiglio Monaldi, Giovanni di Buonagiunta, Amedeo degli Amedei, Manetto dell’Antella, Sostegno dei Sostegni, Ugo degli Ugaccione, Alessio Falconieri), vennero tutti canonizzati. I posteri hanno voluto venerare insieme questi sette uomini, come insieme erano vissuti in fraterno amore; e insieme furono proclamati santi nel 1888 da papa Leone decimoterzo. Essi diffusero, in special modo, la venerazione per i dolori che Maria sopportò ai piedi della Croce.
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