Novena a Santa Giuseppina Bakhita
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La novena a Santa Giuseppina Bakhita
si recita dal 30 Gennaio al 7 Febbraio
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
O Dio Padre,grandezza degli umili, che hai elevato S. Giuseppina Bakhita dalla schiavitù ai vertici della santità, concedi a noi la grazia che ti chiediamo per sua intercessione.
Gloria al Padre …
O Figlio di Dio e Signore nostro Gesù Cristo, che hai proposto alla tua Chiesa S. Giuseppina Bakhita quale “Sorella Universale”, animati da una ferma speranza, ti chiediamo, per sua intercessione, la grazia di cui abbiamo bisogno.
Gloria al Padre …
O Spirito Santo, che con i tuoi doni hai guidato S. Giuseppina Bakhita alla piena luce della verità e l’hai sublimata alla gloria dei santi, ti preghiamo di concederci, per sua intercessione, la grazia che ti domandiamo.
Gloria al Padre …
O Maria Santissima Addolorata, che hai seguito con ineffabile amore materno il cammino terreno di S. Giuseppina Bakhita che ora ti è vicina, ammantata di luce e di gloria, umilmente ti supplichiamo di ottenerci la grazia che per sua intercessione ti chiediamo.
Ave Maria …
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
Martirologio Romano
Santa Giuseppina Bakhita, vergine, che, nata nella regione del Darfur in Sudan, fu rapita bambina e, venduta più volte nei mercati africani di schiavi, patì una crudele schiavitù; resa, infine, libera, a Venezia divenne cristiana e religiosa presso le Figlie della Carità e passò il resto della sua vita in Cristo nella città di Schio nel territorio di Vicenza prodigandosi per tutti.
Nasce nel Sudan nel 1869, rapita all’età di sette anni, venduta più volte, conosce sofferenze fisiche e morali, che la lasciano senza un’identità. Sono i suoi rapitori a darle il nome di Bakhita («fortunata»). Nel 1882 viene comprata a Kartum dal console Italiano Calisto Legnani. Nel 1885 segue quest’ultimo in Italia dove, a Genova, viene affidata alla famiglia di Augusto Michieli e diventa la bambinaia della figlia. Quando la famiglia Michieli si sposta sul Mar Rosso, Bakhita resta con la loro bambina presso le Suore Canossiane di Venezia. Qui ha la possibilità di conoscere la fede cristiana e, il 9 gennaio 1890, chiede il battesimo prendendo il nome di Giuseppina. Nel 1893, dopo un intenso cammino, decide di farsi suora canossiana per servire Dio che le aveva dato tante prove del suo amore. Divenuta suora, nel 1896 è trasferita a Schio (Vicenza) dove muore l’8 febbraio del 1947. Per cinquant’anni ha ricoperto compiti umili e semplici offerti con generosità e semplicità.
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