Natività di S. Giovanni Battista – Anno A B C
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LETTURE: Is 49, 1-6; Sal 138; At 13, 22-26; Lc 1, 57-66. 80
Indicazioni Liturgiche
Questa solennità in onore del Precursore è di origine romana e la sua collocazione nel calendario dipende dalla data del Natale secondo la cronologia del Vangelo che pone l’annunciazione nel sesto mese dal concepimento di Giovanni. L’imperatore Costantino (+ 337) dedicò al Battista il noto battistero romano che in seguito identificherà la cattedrale di Roma dedicata al Salvatore. La solennità si diffuse rapidamente nella Chiesa al punto che ci restano ben undici sermoni di Sant’Agostino per questa ricorrenza. Lo stesso Agostino fa notare che la Chiesa celebra soltanto due giorni natalizi secondo la carne: quello di Gesù e quello di Giovanni. Per la stretta relazione del Battista con Cristo e per l’antichità della festa, la riforma liturgica ha voluto conservare la ricorrenza con il grado di solennità, per cui essa prende il sopravvento sulla Domenica del tempo ordinario.
Giovanni, chiamato dai Sinottici «il Battista», darà origine ad uno dei tanti movimenti di conversione che a quel tempo irrigavano l’arida terra di Israele, dominata dai Romani; e dai suoi discepoli Cristo stesso attingerà i primi apostoli. Lungo le rive del Giordano, nei luoghi dove l’acqua scorre abbondante, un segno sarà indice di conversione: l’immersione nell’acqua. Ma Colui che si reca da lui per farsi battezzare, a suo tempo, avrà con sé anche lo Spirito di Dio e non chiederà soltanto una conversione austera, ma opererà la conversione della storia: a lui gli esseri umani guarderanno d’ora innanzi, non più al tempio, e al suo servizio; la sua parola ascolteranno, non più la parola di predicatori ispirati da Dio; nel suo corpo d’uomo abiterà la divinità, non più in qualche luogo di pietra. E la storia tornerà a camminare verso il Regno di Dio.
Luca pone attenzione a raccontare in parallelo le storie di Giovanni e di Gesù, ma sottolineando la differenza sostanziale di appartenenza: Giovanni appartiene all’antica razza di uomini osservanti di una legge che impone il nome, la circoncisione, il servizio nel tempio, la vergogna della sterilità materna… Gesù viene da Dio ed è capostipite della nuova umanità che appartiene a Dio, che vive nelle case quotidiane ove riceve l’angelo dell’annunciazione; sua madre è Maria, una ragazza; il suo tempio sarà la strada ove cammina l’uomo malato, peccatore, prodigo… Giovanni scomparirà per lasciar posto a Gesù, e Gesù rimarrà per sempre. Egli è soltanto il precursore.
Tutta la Liturgia abbia un tono solenne: la bellezza delle vesti liturgiche bianche, l’uso dell’incenso, la processione con la croce, i ceri, l’Evangeliario, il canto dei testi eucologici, qualche composizione floreale adatta, ecc.
Se è possibile, sarà opportuno esporre un’immagine di Giovanni Battista ed incensarla all’inizio della Messa.
Dopo la comunione potrebbe essere opportuno cantare il “Benedictus”.
PROPOSTA CANTI
Introito:
– Tu sarai profeta (Tu sarai profeta)
– Come figli (Come figli di un unico Padre)
– Noi canteremo gloria a te, str. 1-3, 7-8 (Nella casa del Padre)
Presentazione dei doni
– Dio della mia vita (Ti ho chiamato per nome)
– Come incenso (Cristo ieri oggi sempre)
– Ecco, Signore (Sei Dio con noi)
Comunione
– Giovanni (Non temere)
– Credo al tuo amore (Chiesa. Incontro di amici)
– Stai con me (C’è ancora Amore)
– Alzerò i miei occhi (Tu sarai profeta)
Finale
– Cantico di Zaccaria (Benedictus)
– Io sarò con te (Noi tuo popolo)
– Verrà il vento (Ti ho chiamato per nome)
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