IV Domenica di Quaresima – Anno B – Laetare
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LETTURE: 2 Cr 36,14-16.19-23; Sal 136; Ef 2,4-10; Gv 3,14-21
Indicazioni liturgiche
La IV Domenica di Quaresima segna il centro del cammino penitenziale in preparazione alla Pasqua; la tradizione della Chiesa l’ha denominata Laetare = Rallegrati, dalla prima parola latina dell’antifona d’ingresso, che è un invito alla gioia. Si possono adoperare oggi i paramenti rosacei e porre presso l’altare un sobrio addobbo floreale.
I canti dovranno sottolineare la condizione del peccato come causa della rottura dell’Alleanza e l’impegno di ritorno al Signore.
PROPOSTA CANTI
Introito
– Rallegrati, Gerusalemme (Domeniche di Quaresima/A)
– Rallegrati, o Sion (Domeniche di Quaresima/A)
– Gerusalemme (Nella casa del Padre)
Presentazione dei doni
– Sui fiumi di Babilonia (Tu sarai profeta)
– Benedici il Signore (Benedici il Signore)
– Come incenso (Cristo ieri oggi sempre)
Comunione
– Cristo nostro Signore (O Fonte della Luce)
– Dio carità (Tu sei il Cristo)
– Dio ha tanto amato il mondo (Guidati nel deserto)
Finale
-O Cristo, tu regnerai (Nella casa del Padre)
– In te la nostra gloria (Rep. Naz. Canti Liturgici)
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Caro Enzo, grazie per il tuo interesse al nostro lavoro.
Riguardo l’osservazione sull’utilizzo dei canti per i vari momenti liturgici in cui utilizzarli, noi indichiamo i tre momenti principali e cioè: Introito (o ingresso del celebrante), presentazione dei doni (o processione offertoriale), comunione e canto finale (che durante la Quaresima può essere omesso).
Ci sembra che sia chiaro lo schema, ma vedremo di renderlo ancora più chiaro.
Ti ringraziamo per i tuoi preziosi consigli e per la ulteriore riflessione che hai voluto condividere con tutti noi.
Buon cammino Quaresimale.
Ringrazio per l’offerta e la proposta che migliorerei aggiungendo l’indicazione che suggerisce in quale momento della messa il canto è più appropriato cantarlo. Per alcuni è chiaro dal testo per altri vige l’incertezza perché possono andare bene sia alla comunione che all’offertorio dipende dal periodo liturgico e da cosa dice la PAROLA. Comunque grazie.
Riguardo all’articolo posso condividerlo aggiungendo che possiamo intraprendere questo viaggio che già è iniziato con la nostra nascita cristiana, confermata da me alla cresima, con il sostegno del Suo amore che ci accompagna ogni momento della nostra vita e non per nostro volere ma per Sua intercessione di grazia nel nostro tempo per redimerci dal peccato e comprendere che siamo le membra del Cristo. Ecco perché ciò che noi cristiani celebriamo nell’azione liturgica non è un semplice ricordo di un avvenimento passato, ma la attualizzazione di un atto salvifico che continua a influire anche ora sulle membra del corpo di Cristo. Nella celebrazione liturgica non si ha dunque solamente un ricordo, ma anche una presenza; come pure una anticipazione del ritorno di Cristo: il che significa che, nel medesimo tempo, noi aspettiamo questo ritorno e, partecipando alla pasqua del Signore, noi contribuiamo alla sua venuta.