Il Signore fu elevato in alto sotto gli occhi dei suoi discepoli
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Nell’Ascensione Gesù ci dice: “Adesso tocca a voi, tocca a te darti da fare”.
Quel giorno “Il Signore fu elevato in alto sotto gli occhi dei suoi discepoli, una nube lo sottrasse a loro sguardo”. Rimasero tutti spiazzati, come molte volte rimaniamo noi quando ci sentiamo abbandonati da Gesù. Gli apostoli rimasero lì, con il naso all’insù, in silenzio, un po’ stupiti e un po’ smarriti, un po’ contenti, un po’ preoccupati, un po’ esterrefatti e un po’ rammaricati. Tutte sensazioni che proviamo spesso anche noi nelle tempeste della vita. Se non fossero apparsi i due angeli, gli apostoli sarebbero ancora là col naso all’insù a rimirare il cielo!
All’improvviso un interrogativo: “E adesso … cosa succede? Che facciamo? Non poteva stare con noi? Perché se n’è andato? Perché ci ha lasciati?”. Pietro, uomo concreto, prese la parola per ultimo e, con gli occhi di tutti fissati su di lui, disse: “ E’ andato via perché adesso tocca a noi. Poche storie. Tocca a noi. Se n’è andato perché altrimenti non ci saremmo mai rimboccati le maniche”. Lo penso pure io … se fosse rimasto tra noi saremmo rimasti con le mani in mano, come ci succede ogni volta che non sappiamo che pesci pigliare, come affrontare una situazione, un problema, come aiutare una persona, e stiamo lì ad aspettare la manna dal cielo. Sì, tocca a noi, tocca a te, tocca a me. Poche storie: ora tocca a noi.
Quindi l’alternativa è molto semplice: o rimango con il naso all’insù ad ammirare le gesta del Signore così come si fa quando si guarda un album di foto ricordo con gente che non c’è più vicina, che solo a guardarle fa male perché ne accentua la mancanza, oppure passo all’imitazione.
Avevano ragione i due angeli a dirci: “Perché state a guardare il cielo? Perché fate delle vostre esperienze semplicemente un album di ricordi da sfogliare ogni tanto? Lasciate stare … perché ora tocca a voi. Non avete tempo di sfogliare i ricordi, perché ora tocca a voi, tocca a te, non tirarti indietro. Gli angeli sembrano voler dire: “Non basta ammirare, dovete piuttosto imitare Gesù”. E io vorrei aggiungere: “Guardiamolo pure negli occhi il nostro Gesù, ma non per dire “Quanto mi manchi”, ma per esclamare “Vorrei essere come te”. Gli angeli sembrano volerci dire: “La tua vocazione la trovi lì dove farai vivere Gesù, lì dove qualcuno guardandoti ti dirà: “Sembri Gesù…” Sarebbe bello sentirselo dire “Sembri Gesù …” vorrebbe dire che finalmente sono riuscita a far vivere in me Gesù, che sono finalmente riuscita ad essere come Lui …
Ora tocca a me, ora tocca a noi.
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