III Domenica di Avvento – Anno A
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LETTURE: Is 35,1-6a. 8a.10; Sal 145; Gc 5,7-10; Mt 11,2-11
Indicazioni liturgiche
Questa Domenica è chiamata “Gaudete”, dalla prima parola dell’antifona d’ingresso. Come la Domenica “Laetare” a metà della Quaresima, anche questa Domenica doveva dare ai fedeli un po’ di respiro dalle rinunce e penitenze che venivano praticate in Avvento. Oggi, come sappiamo, l’Avvento è stato ri-scoperto non come tempo penitenziale, ma come tempo di attesa, di gioia: non si tratta, quindi, di dare sollievo ai fedeli gravati da chissà quali penitenze, ma di dare all’attesa il colore della gioia, anziché quello della mestizia. La serietà e la sobrietà che la Chiesa ci propone nel tempo di Avvento non devono diventare tristezza.
Giorno dopo giorno, la Liturgia eucaristica e delle Ore ci fa celebrare i “titoli messianici” del Salvatore, quelli con cui è stato annunciato dai profeti nei tempi antichi; inoltre, ci fa ascoltare le profezie e gli eventi che hanno preparato la sua venuta. Di per sé non c’è bisogno di inventare altro per una solida, oggettiva, stupenda preparazione al Natale (tipo novene, ecc.). Anche nelle case i testi della Liturgia di ogni giorno siano letti e condivisi, così da esserne istruiti e guidati. Così, prepariamo il nostro cuore a celebrare con spirito di fede la Nascita del Salvatore, tentando di fuggire le tentazioni di mercato e di consumismo che caratterizzano questi giorni
Il popolo di Dio dimostra una particolare cura e attenzione alla preparazione del presepio.
«Come è noto, oltre alle rappresentazioni del presepio betlemita, esistenti fin dall’antichità nelle chiese, a partire dal secolo XIII si è diffusa la consuetudine, influenzata senza dubbio dal presepe allestito a Greccio da san Francesco d’Assisi nel 1223, di costruire piccoli presepi nelle abitazioni domestiche. La loro preparazione (in cui saranno coinvolti particolarmente i bambini) diviene occasione perché i vari membri della famiglia si pongano in contatto con il mistero del Natale, e si raccolgano talora per un momento di preghiera o di lettura delle pagine bibliche riguardanti la nascita di Gesù» (Direttorio, n. 104).
A metà del cammino di Avvento, a partire dalla Terza domenica, è utile collocare nell’aula chiesa un presepio, perché possa contribuire alla preparazione dei fedeli alla solennità del Natale (cfr. Direttorio, n. 109).
È bene porlo in un luogo visibile, ma non centrale, che non coinvolga l’altare e il presbiterio.
PROPOSTA CANTI
Introito
– Rallegratevi sempre nel Signore (G. Liberto)
– Rallegratevi, fratelli (Rep. Naz. Canti Liturgici)
– Il Signore è vicino (Vieni Signore)
– Viene in mezzo a noi il Dio della gioia (Domeniche di Avvento/B)
– Gioisci, Figlia di Sion (Domeniche di Avvento/B)
Presentazione dei doni
– Colui che viene (Domeniche di Avvento/B)
– Maranathà dei popoli (Domeniche di Avvento/B)
Comunione
– Lo Spirito del Signore (Tu sarai profeta)
– Giovanni (Non temere)
– Cantico di Zaccaria (Stillate cieli dall’alto)
– Parola che svela il mistero (Domeniche di Avvento/A)
Finale
– Signore del cielo (Maranatha. Vieni Signore)
– Esulteremo di gioia (Maranatha. Vieni Signore)
Note sulla Corona d’Avvento
«La disposizione di quattro ceri su una corona di rami sempreverdi, in uso soprattutto nei paesi germanici e nell’America del Nord, è divenuta simbolo dell’Avvento nelle case dei cristiani» (Direttorio, n. 98).
La corona circolare è il segno dell’attesa del ritorno di Cristo; i rami verdi richiamano la speranza e la vita che non finisce.
Il progressivo accendersi delle quattro candele, dedicate a quattro figure tipiche dell’attesa messianica (i profeti, Betlemme, i pastori, gli angeli), «domenica dopo domenica, fino alla solennità del Natale, è memoria delle varie tappe della storia della salvezza prima di Cristo e simbolo della luce profetica che via via illuminava la notte dell’attesa fino al sorgere del Sole di giustizia (cfr. Ml 3,20; Lc 1,78)» (Direttorio, n. 98). È opportuno che in chiesa la corona di Avvento sia visibile ai fedeli. Potrebbe essere collocata in presbiterio, anche davanti all’altare o all’ambone, non deve però oscurare i poli dell’aula liturgica e disturbare la celebrazione.
Canto per l’accensione
della corona di Avvento
Una persona debitamente preparata,
mentre si esegue l’antifona seguente,
si porta presso la corona di Avvento
e accende il terzo cero.
Si accende una luce all’uomo quaggiù,
presto verrà tra noi Gesù.
Pastori, adorate con umiltà Cristo,
che nasce in povertà!
Lieti cantate: gloria al Signor!
Nascerà il Redentor!
Lieti cantate: gloria al Signor!
Nascerà il Redentor!
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