II Domenica di Avvento – Anno C
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LETTURE: Bar 5,1-9; Sal 125; Fil 1,4-6,8-11; Lc 3,1-6
Indicazioni Liturgiche
L’Avvento è tempo di conversione, tempo per preparare la via del Signore, per raddrizzare i sentieri perché il regno di Dio venga
Attraverso Giovanni Battista, il Precursore, Dio annuncia che sta per visitare il suo popolo.
Percorrere la strada di Cristo vuol dire incontrarsi con Lui: puntare decisamente su di lui abbattendo gli ostacoli frapposti. Il segno visibile di questo incontro è la Celebrazione Eucaristica. Segno non solo della nostra scelta per Cristo, ma anche della scelta degli uomini come fratelli e compagni di viaggio. E’ scegliere l’impegnativa strada dell’amore e della giustizia, perché questa è stata la via di Cristo. Partecipare all’Eucaristia significa diventare pane per gli altri come Cristo lo è per noi; significa donare la vita per far crescere intorno a noi l’amore e la giustizia, il sorriso e la speranza.
Si dia risalto alla Liturgia della Parola portando solennemente l’Evangeliario (attenzione: non il Lezionario) nella processione introitale, ponendo due ceroferari di fianco all’ambone o incensando il santo Libro al momento della proclamazione del Vangelo, riscoprendo il segno di croce sulla fronte, sulle labbra e sul cuore, alzando lo stesso Libro dei Vangeli mentre si acclama “Parola del Signore”.
Naturalmente, se Domenica scorsa si è acceso il primo cero della corona di Avvento, oggi bisogna accendere il secondo, nello stesso modo e nello stesso momento in cui si è acceso il primo. Alla fine della proposta per i canti, trovi tutte le indicazioni per l’accensione della corona di Avvento.
PROPOSTA CANTI
Introito
– Il deserto fiorirà (Non temere)
– Maranathà (Non temere)
– O Redentore dell’uomo (Rep. Naz. Canti Liturgici)
– Preparate la via al Signore (Vieni Signore)
Presentazione dei doni
– Colui che viene (Rep. Naz. Canti Liturgici)
– Ora è tempo di gioia (Se siamo uniti)
Comunione
– Giovanni (Non temere)
– Prepariamo la via al Signore (Maranatha. Vieni Signore)
– Tu sarai profeta (Tu sarai profeta)
Finale
– Esulteremo di gioia (Maranatha. Vieni Signore)
– Signore del cielo (Maranatha. Vieni Signore)
Note sulla Corona d’Avvento
«La disposizione di quattro ceri su una corona di rami sempreverdi, in uso soprattutto nei paesi germanici e nell’America del Nord, è divenuta simbolo dell’Avvento nelle case dei cristiani» (Direttorio, n. 98).
La corona circolare è il segno dell’attesa del ritorno di Cristo; i rami verdi richiamano la speranza e la vita che non finisce.
Il progressivo accendersi delle quattro candele, dedicate a quattro figure tipiche dell’attesa messianica (i profeti, Betlemme, i pastori, gli angeli), «domenica dopo domenica, fino alla solennità del Natale, è memoria delle varie tappe della storia della salvezza prima di Cristo e simbolo della luce profetica che via via illuminava la notte dell’attesa fino al sorgere del Sole di giustizia (cfr. Ml 3,20; Lc 1,78)» (Direttorio, n. 98). È opportuno che in chiesa la corona di Avvento sia visibile ai fedeli. Potrebbe essere collocata in presbiterio, anche davanti all’altare o all’ambone, non deve però oscurare i poli dell’aula liturgica e disturbare la celebrazione.
Il sacerdote celebrante può usare queste parole o altre simili:
Fratelli e sorelle carissimi, la voce del Battista grida ancora negli odierni deserti dell’umanità e ci esorta raddrizzare le nostre vie e a lasciarci guidare dalla parola di Dio.
Accendiamo, oggi, la seconda candela d’Avvento, con la certezza della fede che il Signore Gesù continua ad offrire la salvezza ad ogni uomo e ad ogni popolo.
Un ministro accende la seconda candela. Il coro propone un canto adatto. Si può proporre il canto “Si accende una luce” che, oltre a una strofa comune a tutte le domeniche, suggerisce una strofa diversificata per ogni settimana. Per questa prima settimana si useranno le strofe 1 e 3.
Canto per l’accensione
della corona di Avvento
Una persona debitamente preparata, mentre si esegue l’antifona seguente, si porta presso la corona di Avvento e accende il secondo cero.
Si accende una luce all’uomo quaggiù,
presto verrà tra noi Gesù.
Voce che grida nel deserto:
preparate a via del Signor!
Lieti cantate: gloria al Signor!
Nascerà il Redentor!
Lieti cantate: gloria al Signor!
Nascerà il Redentor!
Il sacerdote celebrante può concludere il lucernario dicendo:
O Signore, che hai illuminato l’uomo smarrito nelle tenebre con la luce della tua nascita, dopo un dono così generoso non lasciarci soccombere tra i pericoli, ma vieni a liberaci dal male, o Figlio di Dio, che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen
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