II Domenica di Avvento – Anno B
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LETTURE: Is 40,1-5.9-11; Sal 84; 2Pt 3,8-14; Mc 1,1-8
Indicazioni Liturgiche
Il modello di attesa proposto dalla Liturgia è oggi Giovanni il Battista. Egli annuncia il Messia come fine a cui tende l’Antico Testamento e la storia umana. Nel segno del battesimo egli invita alla conversione per avere il perdono dei peccati. È così profeta di un tempo nuovo, il tempo opportuno per la nostra salvezza. I cristiani sono chiamati a vivere con una rinnovata scelta il proprio Battesimo, poiché il Signore che viene chiede conto oggi personalmente ad ognuno di quell’impegno assunto un giorno per amore e in nome nostro.
Giovanni il Precursore, nel compiersi del tempo messianico, invita ad esprimere, attraverso un segno che non è soltanto cerimoniale, la volontà di conversione e la speranza dei tempi nuovi, caratterizzati dall’effusione dello Spirito Santo. In questi tempi nuovi, che per noi sono già cominciati, anche se non ancora del tutto realizzati, l’invito alla conversione sfocia necessariamente in gesti significativi, “sacramentali” nel senso più ampio della parola. Tra essi vi sono certamente il Battesimo e la Penitenza, momenti privilegiati d’incontro con il Dio che salva e che perdona, ma anche gli atteggiamenti concreti della Comunità e dei singoli (condividere, perdonare, accogliere…) da cui traspare la realtà di un cuore nuovo. Sono quelli indicati nell’immagine del «preparare la strada» (Vangelo). Forse, visti con occhi profani, possono apparire come povere, inutili cose; in realtà, invece, nei gesti di un uomo e di una Comunità rinnovati, chi sa leggere intravede «nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia» (Seconda Lettura).
Naturalmente, se Domenica scorsa si è acceso il primo cero della corona di Avvento, oggi bisogna accendere il secondo, nello stesso modo e nello stesso momento in cui si è acceso il primo.
In questa Domenica, richiamando la missione del Battista, sarà opportuno sostituire l’Atto penitenziale con il rito di aspersione con l’acqua benedetta.
PROPOSTA CANTI
Introito
– Il deserto fiorirà (Non temere)
– Cieli e terra nuova (Rep. Naz. Canti Liturgici)
– O Redentore dell’uomo (Rep. Naz. Canti Liturgici)
– Vieni Signore a salvarci (Rep. Naz. Canti Liturgici)
– Vieni presto a noi (G. Zanotto)
Aspersione
– Come nel Battesimo (Io credo in te)
– Io vi aspergerò (Domeniche di Quaresima/B)
Presentazione dei doni
– Fiorisca la giustizia (Maranatha. Vieni Signore)
– Colui che viene (Rep. Naz. Canti Liturgici)
Comunione
– Giovanni (Non temere)
– Prepariamo la via al Signore (Maranatha. Vieni Signore)
– Nell’attesa della sua venuta (M. Mantovani, A. Vanzin)
– Vieni Gesù (N. Vitone)
– Tu sarai profeta (Rep. Naz. Canti Liturgici)
Finale
– Esulteremo di gioia (Maranatha. Vieni Signore)
– Signore del cielo (Maranatha. Vieni Signore)
Note sulla Corona d’Avvento
«La disposizione di quattro ceri su una corona di rami sempreverdi, in uso soprattutto nei paesi germanici e nell’America del Nord, è divenuta simbolo dell’Avvento nelle case dei cristiani» (Direttorio, n. 98).
La corona circolare è il segno dell’attesa del ritorno di Cristo; i rami verdi richiamano la speranza e la vita che non finisce.
Il progressivo accendersi delle quattro candele, dedicate a quattro figure tipiche dell’attesa messianica (i profeti, Betlemme, i pastori, gli angeli), «domenica dopo domenica, fino alla solennità del Natale, è memoria delle varie tappe della storia della salvezza prima di Cristo e simbolo della luce profetica che via via illuminava la notte dell’attesa fino al sorgere del Sole di giustizia (cfr. Ml 3,20; Lc 1,78)» (Direttorio, n. 98). È opportuno che in chiesa la corona di Avvento sia visibile ai fedeli. Potrebbe essere collocata in presbiterio, anche davanti all’altare o all’ambone, non deve però oscurare i poli dell’aula liturgica e disturbare la celebrazione.
Canto per l’accensione
della corona di Avvento
Una persona debitamente preparata,
mentre si esegue l’antifona seguente,
si porta presso la corona di Avvento
e accende il primo cero.
Si accende una luce all’uomo quaggiù,
presto verrà tra noi Gesù.
Annuncia il profeta la novità:
il re Messia ci salverà!
Lieti cantate: gloria al Signor!
Nascerà il Redentor!
Si accende una luce all’uomo quaggiù,
presto verrà tra noi Gesù.
Un’umile grotta solo offrirà
Betlemme, piccola città.
Lieti cantate: gloria al Signor!
Nascerà il Redentor!
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Bravo