Gesù, ho sete della tua acqua viva
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“Chi ha sete venga a me e beva…”
Immagino Gesù, in mezzo ai giudei che celebravano la festa delle Capanne: una festa che propiziava la pioggia e commemorava il miracolo dell’acqua scaturita dalla roccia di Merìba ai tempi dell’Esodo. Ed eccolo lì, Gesù, con braccia alzate e voce alta, incuriosire, attirare e scandalizzare la folla e i sacerdoti, proclamando di essere Egli stesso l’Acqua, la Roccia, il Dio vivo e vero.
Gesù cita la Sacra Scrittura, rivelando che in Lui si compie la promessa divina: “O voi tutti assetati, venite all’acqua; chi non ha denaro venga ugualmente, comprate e mangiate senza denaro e senza spesa, vino e latte. Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro patrimonio per ciò che non sazia? Su, ascoltatemi e mangerete cose buone, gusterete cibi succulenti. Porgete l’orecchio e venite a me, ascoltate e voi vivrete. Io stabilirò per voi un’alleanza eterna, i favori assicurati a Davide.” (Is 55, 1ss)
Alcuni credettero alle sue parole, altri no. Perché? Perché alcuni erano assetati e riconoscevano il loro vuoto; altri, sazi e appagati, non sentivano il bisogno di ascoltarlo.
Questo contrasto si comprende meglio osservando il cammino nel deserto che Dio fece compiere al Suo popolo prima di condurlo nella Terra Promessa, dove scorrono latte e miele. Non si tratta di un semplice episodio del passato; quel deserto è simbolo della nostra vita, dove spesso ci troviamo a combattere contro scorpioni, polvere, fame e sete, affrontando le nostre fragilità e ritrovandoci, talvolta, sempre al punto di partenza. Quanti di noi perdono la pazienza, o addirittura la speranza, proprio come gli israeliti che eressero il vitello d’oro (Es 32, 1-4) per colmare il loro vuoto?
Ma Dio vuole davvero la nostra sofferenza? Ci lascia nel deserto per disperarci? No, assolutamente no! Egli desidera che non dimentichiamo mai da dove provengono i Suoi doni: l’acqua dalla roccia, la manna e le quaglie dal cielo, così come il Pane e il Vino eucaristici e l’Acqua viva dello Spirito Santo, sgorgata dal costato trafitto di Cristo. Tutti segni della vittoria di Gesù sulla morte e del trionfo della risurrezione (1Cor 15,54). Nei momenti difficili, Dio ci chiama a non stancarci mai di credere, ricordandoci che Lui è il nostro Pastore (Sal 23), che nulla ci farà mancare, né per il corpo, né per lo spirito.
“Ho sete.” (Gv 19,28) gridò Gesù sulla Croce, esprimendo la sete del Dio vivente, ardendo dal desiderio di ricongiungersi al Padre (Sal 42,3).
Scritto da Giampiero
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Maria ho tanta fede in Te e al tuo Divino Figlio onnipotente che sostiene la mia famiglia