Breve compendio della dottrina cattolica
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I due misteri principali della Fede
Vi è un solo Dio in tre Persone: Padre, figlio e Spirito Santo
Il Figlio, rimanendo Vero Dio, si è fatto anche vero uomo, chiamato Gesù Cristo, e come uomo ha sofferto, è morto ed è risorto per redimerci dai peccati.
I due comandamenti della carità
Amerai il signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente.
Amerai il prossimo tuo come te stesso.
I dieci comandamenti di Dio
o Decalogo
I dieci comandamenti appartengono alla Rivelazione di Dio. Al tempo stesso ci insegnano la vera umanità dell’uomo
Mettono in luce i doveri essenziali e, quindi, indirettamente, i diritti fondamentali inerenti alla natura natura della persona umana, Il Decalogo contiene una espressione privilegiata della legge naturale.
Io sono il Signore Dio tuo:
Non avrai altro Dio fuori di me
Non nominare il nome di Dio invano
Ricordati di santificare le feste
Onora il padre e la madre
Non uccidere
Non commettere atti impuri
Non rubare
Non dire falsa testimonianza
Non desiderare la donna d’altri
Non desiderare la roba d’altri
I cinque precetti generali
della Chiesa
Partecipare alla Messa la domenica e le altre feste comandate e rimanere liberi da lavori e da attività che potrebbero impedire la santificazione di tali giorni.
Confessare i propri peccati almeno una volta all’anno.
Ricevere il sacramento dell’Eucaristia almeno a Pasqua.
Astenersi dal mangiare carne e osservare il digiuno nei giorni stabiliti dalla Chiesa.
Sovvenire alle necessità materiali della Chiesa stessa, secondo le proprie possibilità
I sette Sacramenti
I Sacramenti sono istituiti da Cristo. Essi toccano tutte le tappe e i momenti importanti della vita del cristiano: grazie ad essi la vita di fede dei cristiani nasce e cresce, riceve la guarigione e il dono della missione.
Battesimo
Cresima
Eucaristia
Penitenza o Riconciliazione
Unzione degli infermi
Ordine Sacro
Matrimonio
I sette doni dello Spirito Santo
I doni dello Spirito Santo appartengono nella loro pienezza a Cristo. Essi completano e portano alla perfezione le virtù di coloro che li ricevono. La Tradizione della Chiesa ne enumera dodici: “Amore, gioia, pace, pazienza, longanimità, bontà, benevolenza, mitezza, fedeltà, modestia, continenza, castità” (Gal 5, 22-23)
Sapienza
Intelletto
Consiglio
Fortezza
Scienza
Pietà
Timor di Dio
I dodici frutti dello Spirito Santo
Amore
Gioia
Pace
Pazienza
Longanimità
Bontà
Benevolenza
Mitezza
Fedeltà
Modestia
Continenza
Castità
Le tre virtù teologali
Fede
Per la fede noi crediamo in Dio e crediamo tutto ciò che Egli ci ha rivelato e che la Santa Chiesa ci propone a credere
Speranza
Per la speranza noi desideriamo ed aspettiamo da Dio, con ferma fiducia, la vita eterna e le grazie per meritarla.
Carità
Per la carità noi amiamo Dio al di sopra di tutto e il nostro prossimo come noi stessi per amore di Dio. Essa è “vincolo di perfezione” (Col 3,14) e la dorma di tutte le virtù.
Le quattro virtù cardinali
Prudenza
Dispone la ragione pratica a discernere in ogni circostanza, il nostro vero bene e a scegliere i mezzi adeguati per attuarlo.
Giustizia
Consiste nella volontà costante e ferma di dare a Dio e al prossimo ciò che è loro dovuto.
Fortezza
Assicura nelle difficoltà, la fermezza e la costanza nella ricerca del bene.
Temperanza
Modera l’attrattiva dei piaceri sensibili e rende capaci di equilibrio nell’uso dei beni creati.
Le opere di misericordia
L’amore verso il prossimo è il grande segno distintivo dei Cristiani.
Il cristiano esercita questo amore mediante le opere di misericordia, in base alle quali sarà anche giudicato dopo la morte.
Le sette opere
di misericordia corporale
Dar da mangiare agli affamati
Dar da bere agli assetati
Vestire gli ignudi
Alloggiare i pellegrini
Visitare gli infermi
Visitare i carcerati
Seppellire i morti
Le sette opere
di misericordia spirituale
Consigliare i dubbiosi
Insegnare agli ignoranti
Ammonire i peccatori
Consolare gli afflitti
Perdonare le offese
Sopportare pazientemente le persone moleste
Pregare Dio per i vivi e per i morti
I sette vizi capitali
La ripetizione dei peccati, anche veniali, genera i vizi, tra i quali si distinguono i peccati capitali. Essi sono chiamati capitali perchè generano altri peccati. (Dal Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2555)
Superbia
Avarizia
Lussuria
Ira
Gola
Invidia
Accidia
I sei peccati contro lo Spirito Santo
La misericordia di Dio non conosce limiti, ma chi deliberatamente rifiuta di accogliere attraverso il pentimento, respinge il perdono dei propri peccati e la salvezza offerta dallo Spirito Santo. Un tale indurimento può portare alla impenitenza finale e alla rovina eterna. (Dal Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1864)
Disperazione della salvezza
Presunzione di salvarsi senza merito
Impugnare la verità conosciuta
Invidia per la grazia altrui
Ostinazione nei peccati
Impenitenza finale
I quattro peccati
che attirano i castighi di Dio
Il peccato è un atto personale, inoltre, abbiamo una responsabilità nei peccati commessi dagli altri, quando vi cooperiamo:
prendendovi parte direttamente e volontariamente
comandandoli, consigliandoli, lodandoli o approvandoli
non denunciandoli o non impedendoli, quando si è tenuti a farlo
proteggendo coloro che commettono il male
Così il peccato rende gli uomini complici gli uni degli altri e fa regnare fra di loro la concupiscenza, la violenza e l’ingiustizia. I peccati sono all’origine di situazioni sociali e di istituzioni contrarie alla Bontà divina. Le strutture di peccato sono l’espressione e l’effetto dei peccati personali. Inducono le loro vittime a commettere a loro volta, il male. In un senso analogico esse costituiscono un peccato sociale. (Dal catechismo della Chiesa Cattolica nn. 1868 – 1869)
Omicidio volontario
Peccato impuro contro natura
Oppressione dei poveri
Frode nella mercede agli operai
I quattro Novissimi
o realtà finali, ultime
Morte
Giudizio
Inferno
Paradiso
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