III Domenica di Pasqua – Anno A

Questo post è stato letto 3629 volte

LETTURE: At 2,14a.22-33; Sal 15; 1 Pt 1,17-21; Lc 24,13-35

Indicazioni Liturgiche

Oggi siamo chiamati a percorrere la strada che va dalla tristezza alla gioia, dalla disperazione alla fede, per incontrare Cristo Risorto, viandante che fa ardere il nostro cuore mentre ci istruisce con la Sua Parola e si manifesta nello spezzare il Pane.

Il gesto dello “spezzare il pane” era così ricco e denso di significato per le prime generazioni cristiane che l’Eucaristia fu chiamata per molto tempo fractio panis. E’ il gesto che Gesù compie oggi per noi, invitandoci ad una riflessione sull’Eucaristia.

L’Eucaristia è vertice e fonte di tutta la vita cristiana. La Comunità cristiana non è un gruppo riunito attorno a un interesse umanitario, a un ideale filantropico, a un codice morale. E’ riunito attorno a una persona: Cristo risorto, forza unificatrice e forza propulsiva della Comunità. Come i discepoli di Emmaus, scoraggiati e delusi, in preda allo scetticismo e alla sfiducia, il mondo d’oggi riconosce Cristo quando i cristiani veramente sanno “spezzare il pane”. L’Eucaristia ha una portata profondamente sociale. Condividere il pane eucaristico è un richiamo preciso a condividere l’altro pane, in un impegno di giustizia, di solidarietà, di difesa di coloro a cui il pane viene rubato dalle ingiustizie degli uomini e dei sistemi sociali sbagliati. La divisione del pane eucaristico ci costringe, per coerenza, a una più equa distribuzione dei beni, lottando contro ogni sperequazione economica, perché non manchi a nessuno il “pane quotidiano”. E questo a livello di classi, di nazioni, di continenti. Se non sapremo spezzare il nostro pane, la nostra credibilità cristiana sarà compromessa e il mondo del sottosviluppo cercherà altre vie per ottenere giustizia, sotto l’urto della “collera dei poveri”.

Continua, nella cinquantina pasquale, la celebrazione dell’unico mistero della Pasqua di Cristo. Tutta l’impostazione della celebrazione deve risentire di questo autentico e gioioso clima pasquale. Si curi la “solennità” della Celebrazione, come già indicato nelle due domeniche precedenti: si sostituisca opportunamente l’Atto penitenziale con il rito di aspersione con l’acqua benedetta; si faccia la processione con la Croce, i ceri, l’Evangeliario. Si usi l’incenso. Si faccia la professione di fede battesimale, come nella Veglia pasquale.

I simboli pasquali (cero, fonte, parola, mensa) siano evidenziati con cura. Per un segno particolare, in relazione alla conversione e al perdono per i quali Gesù ha dato la vita, si contempli la croce fiorita, meglio se con un Cristo risorto, che sarà incensata all’inizio della Liturgia.

Potrebbe essere opportuno solennizzare il momento liturgico della frazione del pane (servendosi anche dell’ostia grande delle concelebrazioni), ponendolo in particolare rilievo con il canto dell’Agnello di Dio, che si può ripetere quante volte è necessario per accompagnare la frazione del pane. Il termine “agnello”, usato in Oriente per indicare il dono eucaristico, è l’equivalente della nostra “ostia”, ma la frase è di origine evangelica (Gv 1,29). Il gesto della frazione del pane, compiuto da Cristo nell’ultima cena, sin dal tempo apostolico ha dato il nome a tutta l’azione eucaristica. Questo rito non ha soltanto una ragione pratica, ma significa che noi, pur essendo molti, diventiamo un solo corpo nella comunione a un solo pane di vita, che è Cristo.

PROPOSTA CANTI

Introito:

 – Acclamate al Signore (Benedici il Signore)

 – Chiesa del Risorto (O Luce radiosa)

 – Cristo vivente (Cristo ieri oggi sempre)

 – È il giorno del Signore (Alla tua Mensa)

Aspersione:

– Ecco l’acqua (O notte gloriosa)

– O Fonte di vita (Pasqua)

– Ecco l’acqua (G. Liberto)

– Ecco l’acqua che dona la vita (Veglia pasquale)

Presentazione dei doni

– Arderanno sempre i nostri cuori (Alleluia è risorto)

– Per te benediciamo il Padre (In memoria di me)

– Con l’offerta di Gesù (Esulta il cielo)

Comunione

– Resta con noi (Tu sei bellezza)

– Resta con noi, Signore, la sera (Nella casa del Padre)

– Cristo nostra Pasqua (O notte gloriosa)

– Alla Cena pasquale (Nella luce del Risorto)

– Alla Cena dell’Agnello (O Luce radiosa)

Finale

– Con te riprendiamo il cammino (Nella luce del Risorto)

– Questo è il giorno (O notte gloriosa)

– Regina Caeli (Anonimo XVIII Secolo)

– Figli di Dio (A. Ortolano)

Questo post è stato letto 3629 volte

Tempo di preghiera

La preghiera è un cammino che ci porta verso Dio. E' un percorso impegnativo che, a volte, sembra essere superiore alle nostre forze e capacità. Ma con il Suo aiuto possiamo cercare di intraprendere questo viaggio con il sostegno della Chiesa, coi suoi Sacramenti e con i nostri fratelli. Buona preghiera.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *