VI Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
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LETTURE: Sir 15,15-20; Sal 118; 1 Cor 2,6-10; Mt 5,17-37
Indicazioni Liturgiche
Oggi la Parola che ci viene consegnata cerca di farci comprendere quale debba essere il ruolo del cristiano, che solo se invaso dallo Spirito di Dio può vivere con “sapienza” ed essere veramente luce nel mondo.
Gesù non è venuto ad abolire la legge, ma a portarla a compimento, a darle quel “di più” che la fa superare come legge e la fa accettare come scelta interiore. Di fatto la giustizia del fariseo si limita all’osservanza degli articoli di legge. La giustizia del cristiano non dipende prima di tutto dalla semplice osservanza della legge, ma dal fatto che gli ultimi tempi sono compiuti in Gesù, e che Gesù per primo è giunto ad obbedire alla legge in comunione con il Padre. Cristo stabilisce un nuovo criterio di valutazione morale: l’intenzione personale.
Le parole di Gesù invitano il cristiano a qualcosa “di più”, a fare un passo avanti nella fraternità. Non basta non uccidere il fratello, occorre rispettarlo, non prenderlo alla leggera, non sentirsi superiore a lui. Si può uccidere con le parole, con un giudizio duro, con un atteggiamento sprezzante. Si può uccidere il fratello relegandolo nell’isolamento, spegnendo il suo entusiasmo e i suoi progetti di bene, non permettendogli di esprimersi liberamente. Gli emarginati, gli anziani dei ricoveri, i deboli mentali, i “lontani” sono uccisi dal nostro crudele disinteresse, dal nostro isolamento, dal nostro dito puntato… Non si può onorare Dio se il fratello è disonorato, perché Dio è in ogni fratello che incontriamo, specialmente nei poveri, nei piccoli, negli umili, nei disprezzati…
Il Salmo 118 è bene sia cantato (come sempre abitualmente si raccomanda, in quanto è un canto interlezionario ed, essendo “canto”, non ha senso recitarlo) perché è risposta di fede alla proposta del testo del Siracide e anticipa il messaggio liberante del Vangelo.
Il libro dei Vangeli (attenzione: non il Lezionario), portato in processione e venerato con i ceri e l’incenso, evidenzia come il suo contenuto sia, per noi, fonte di vita e di gioia.
PROPOSTA CANTI
Introito
– Beati quelli che ascoltano (Nella casa del Padre)
– Lampada per i miei passi (O Croce nostra speranza)
– Venite, applaudiamo al Signore (Rep. Naz. Canti Liturgici)
Presentazione dei doni
– Beato l’uomo (O Croce nostra Speranza)
– Benedetto il Signore (Come figli di un unico Padre)
Comunione
– Gustate e vedete (Pane di vita nuova)
– Tu che vieni dal cielo (Tu sei nostra pace)
– Alla tua mensa (E’ il giorno del Signore)
Finale
– Resta accanto a me (Cerco il tuo volto)
– Pane per noi spezzato (Rep. Naz. Canti Liturgici)
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