II Domenica di Quaresima – Anno C
Questo post è stato letto 4533 volte
LETTURE: Gn 15,5-12.17-18; Sal 26; Fil 3,17-4,1; Lc 9,28b-36
Indicazioni Liturgiche
Nella seconda tappa della Quaresima abbandoniamo il deserto per raggiungere il monte della Trasfigurazione: è qui che contempliamo come la luce della divinità avvolge Cristo e verso di lui convergono la legge e i profeti, incarnati da Elia e Mosè. Culmine di questa teofania è la voce del Padre che orienta l’umanità verso il Figlio: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».
«Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto… Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza…» (Salmo responsoriale). La preghiera di chi rinuncia alla propria sufficienza diventa accorata invocazione, aperta alla speranza. Solo chi non ha nulla da difendere è in grado di affidarsi a Dio. Chi, invece, ripone fiducia solo nei propri mezzi e nella propria potenza non ha né futuro, né speranza e conoscerà il giudizio negativo di Dio, ossia il proprio fallimento (Seconda Lettura). Il cristiano, consapevole del proprio inserimento in Cristo, se vive la propria vocazione senza sottostare alla tentazione di installarsi nel possesso delle cose e si apre all’attesa fedele e perseverante, conoscerà la sorte gloriosa del risorto, la “trasfigurazione” totale della persona. Un anticipo della condizione finale è offerto alla Comunità nell’Eucaristia che è assimilazione al Corpo risorto del Signore e partecipazione alla sua gloria.
L’attenzione di oggi si concentra, pertanto, sulla Parola, su quello che essa rappresenta per il cristiano, sulla luce che essa offre a chi ha potuto riconoscere la presenza di Dio nella sua vita e nella storia. Proclamare la Parola non è un gesto che si può affidare al caso e all’improvvisazione e neppure un ruolo da consegnare, a sorpresa, all’ultimo minuto! Ecco perché vale la pena assicurarsi che questo compito decisivo nella Liturgia sia realizzato con fede e competenza, nel modo più adeguato (e non solo tecnicamente!).
A partire da questa Domenica il gruppo liturgico (o, se non esiste “di fatto”, chi che prepara e cura abitualmente la celebrazione) prenderà coscienza di quanto risulti necessario: trovare dei lettori preparati e capaci; offrire loro una formazione adeguata, ricorrendo all’aiuto di qualche competente, secondo un itinerario che prevede una certa costanza e continuità; fornire al gruppo la possibilità di una valutazione di quanto accade; permettere l’accesso ad un’esperienza spirituale: nell’ascolto comunitario della Parola, nella condivisione dei suoi frutti, nell’impegno fraterno di realizzarla.
Ricordiamo che per tutto il tempo di Quaresima l’Aula liturgica sia completamente spoglia; si usi l’incenso, si sostituisca opportunamente l’Atto penitenziale con il Rito domenicale dell’aspersione con l’acqua benedetta.
PROPOSTA CANTI
Introito
– Signore, mostrami il tuo volto (Domeniche di Quaresima/A)
– Il tuo volto, Signore (Domeniche di Quaresima/C)
– Chi mi seguirà (Rep. Naz. Canti Liturgici)
– Sole tu sei di giustizia (Rep. Naz. Canti Liturgici)
Aspersione:
– Io vi aspergerò (Domeniche di Quaresima/B)
– Purificami, o Signore (Rep. Naz. Canti Liturgici)
– Con acqua pura (Parla Signore)
Presentazione dei doni
– Luce di Dio (Signore nostra Pasqua)
– Fonte della Luce (O Fonte della Luce)
– Se tu mi accogli (Rep. Naz. Canti Liturgici)
Comunione
– La trasfigurazione (Non di solo pane)
– O Gesù Maestro (G. Alberione – F. Schermidori)
– Ecco, il Signore (Rep. Naz. Canti Liturgici)
Finale
– Signore Gesù (W. Croft, A. Corti)
– l sole tace, splende l’amore (Domeniche di Quaresima/B)
Questo post è stato letto 4533 volte
thanks for approve my account 🙂
deSara