I Domenica di Quaresima – Anno C
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LETTURE: Dt 26,4-10; Sal 90; Rm 10,8-13; Lc 4,1-13
Indicazioni Liturgiche
La Quaresima ri-propone l’impegno dell’ascolto della Parola di Dio, della conversione, della preghiera, della carità fraterna perché la Chiesa riscopra il senso della propria vocazione e appartenenza al Signore, in un continuo passaggio verso la Vita nuova. Ogni momento è segnato da questi impegni, ma il tempo quaresimale ha un’efficacia particolare perché è memoria viva e attuale del cammino pasquale di Cristo, del suo “Sì!” alla volontà del Padre nel segno della Comunità che si converte.
La sobria bellezza dell’aula liturgica (totalmente spoglia: niente fiori, niente piante… per tutta la Quaresima – in particolare, oggi questa sobrietà richiama il deserto, ciò che è essenziale!) e il colore dei paramenti violacei danno il tono all’austero tempo che siamo chiamati a vivere (vedi l’indicazione del “Cæremoniale episcoporum”, ripresa nella lettera circolare “Paschalis sollemnitatis” della Congregazione per il Culto divino). Memori che la dimensione quaresimale non si limita al momento liturgico e che la Quaresima comporta anche altri impegni di ascolto e di carità, verranno indicate le iniziative di catechesi o lettura (comunitaria e personale) della Parola di Dio insieme ad altre opere di carità; il nostro culto, infatti, non consiste solo nell’azione liturgico-sacramentale, si prolunga nella vita, anzi, questa dà contenuto, consistenza e verità, al rito liturgico stesso.
Per tutta la Quaresima è doveroso valorizzare i momenti “penitenziali”, sforzandoci di renderli attuali, superando le difficoltà che presenta la loro comprensione e la loro realizzazione: non aver paura del silenzio (durante l’atte penitenziale, al termine dell’omelia, dopo la comunione); dare importanza agli atteggiamenti del corpo (volgere il proprio sguardo verso la Croce, mettersi in ginocchio almeno dopo la comunione, chinare il capo durante la benedizione). Ovviamente risulta d’importanza capitale il ruolo del presidente e, soprattutto, le indicazione del Presbitero-Parroco, che guida la porzione del gregge di Cristo affidato alle sue cure pastorali. È lui, in effetti, che decide la collocazione e la lunghezza dei momenti di silenzio; è lui che, con monizioni brevi, aiuta l’assemblea ad entrare in un atteggiamento del corpo e del cuore… anche se i ministranti, i lettori, i cantori e tutti coloro prestano un servizio non mancano di responsabilità.
Si abbia la massima “cura della Parola”: nella buona proclamazione delle letture bibliche, nel modo di pronunziare le formule di preghiera, nel contenuto, nel tono e nella forma della predicazione. Coloro che proclamano la Parola siano preparati con particolare cura: è impensabile ancora che si scelgano qualche minuto prima dell’inizio della Messa.
PROPOSTA CANTI
Introito
– M’invocherà e il lo esaudirò (Domeniche di Quaresima/A)
– Dono di grazia (RNCL – A. Ortolano)
– A te veniamo (Domeniche di Quaresima/C)
– Un tempo di grazia (Domeniche di Quaresima/B)
Aspersione:
– Io vi aspergerò (Domeniche di Quaresima/B)
– Con acqua pura (Parla Signore)
– Un cuore nuovo (Vita nuova con te)
Presentazione dei doni
– Nel deserto camminiamo (Domeniche di Quaresima/C)
– Ascolta, Creatore pietoso (O Croce nostra speranza)
Comunione
– Non di solo pane (Non di solo pane)
– Resta con noi Signore la sera (Turoldo, De Marzi)
– Mostraci, Signore, il tuo cammino (A. Ortolano)
Finale
– Attende, Domine (Rep. Naz. Canti Liturgici)
– Insegnami la strada (Tempo di grazia)
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