3 Giugno: San Carlo Lwanga e Compagni Martiri – Anno Dispari
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LITURGIA DELLE ORE
SAN CARLO LWANGA E COMPAGNI MARTIRI
DAL PROPRIO DEI SANTI
IV SETTIMANA DEL SALTERIO
SAN CARLO LWANGA E COMPAGNI MARTIRI
Colore Liturgico Rosso
Antifona
Il Signore ha saggiato gli eletti come oro nel crogiuolo
e li ha graditi come offerta di olocausto;
risplenderanno per sempre
perché grazia e misericordia sono per i suoi eletti. (Cf. Sap 3,6-7.9)
Colletta
O Dio,
che nel sangue dei martiri hai posto il seme di nuovi cristiani,
concedi che il campo della tua Chiesa,
irrigato dal sangue di san Carlo [Lwanga]
e dei suoi compagni,
produca una messe sempre più abbondante
a gloria del tuo nome.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura
Si trattava di un certo Gesù, morto, che Paolo sosteneva essere vivo.
Dal libro del Siràcide
Sir 51,17-27 (NV) [gr. 51,12c-20b]
Ti loderò e ti canterò,
e benedirò il nome del Signore.
Quand’ero ancora giovane, prima di andare errando,
ricercai assiduamente la sapienza nella mia preghiera.
Davanti al tempio ho pregato per essa,
e sino alla fine la ricercherò.
Del suo fiorire, come uva vicina a maturare,
il mio cuore si rallegrò.
Il mio piede s’incamminò per la via retta,
fin da giovane ho seguìto la sua traccia.
Chinai un poco l’orecchio, l’accolsi
e vi trovai per me un insegnamento abbondante.
Con essa feci progresso;
onorerò chi mi ha concesso la sapienza.
Ho deciso infatti di metterla in pratica,
sono stato zelante nel bene e non me ne vergogno.
La mia anima si è allenata in essa,
sono stato diligente nel praticare la legge.
Ho steso le mie mani verso l’alto
e ho deplorato che venga ignorata.
A essa ho rivolto la mia anima
e l’ho trovata nella purezza.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 18 (19)
R. I precetti del Signore fanno gioire il cuore.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice. R.
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi. R.
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti. R.
Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
La parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza;
tutto fate rendendo grazie per mezzo di lui a Dio Padre. (Cf. Col 3,16a.17)
Alleluia.
Vangelo
Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 11,27-33
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli andarono di nuovo a Gerusalemme. E, mentre egli camminava nel tempio, vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farle?».
Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi».
Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Diciamo dunque: “Dagli uomini”?». Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta. Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo».
E Gesù disse loro: «Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste cose».
Parola del Signore.
Preghiera dei Fedeli
Dio si fa trovare sulla via di chi desidera incontrarlo. Nella parola e nell’opera di Gesù, egli si rivela e si dona a noi.
Disponiamoci a questo incontro con fiducia filiale, e ripetiamo: Fa’ che ti riconosciamo, Signore!
Nelle mille perfezioni della natura: Fa’ che ti riconosciamo, Signore!
Nel fascino misterioso del cielo stellato: Fa’ che ti riconosciamo, Signore!
Nell’umile veste dei campi: Fa’ che ti riconosciamo, Signore!
Nelle vette delle arti e del pensiero: Fa’ che ti riconosciamo, Signore!
Nelle profondità del cuore umano: Fa’ che ti riconosciamo, Signore!
Nell’amore gratuito dei genitori e degli amici: Fa’ che ti riconosciamo, Signore!
Nei momenti di dolore e di gioia: Fa’ che ti riconosciamo, Signore!
Nel grido di chi è ferito dalla vita: Fa’ che ti riconosciamo, Signore!
Nello sguardo del povero che chiede: Fa’ che ti riconosciamo, Signore!
Nel mistero di Cristo crocifisso e risorto: Fa’ che ti riconosciamo, Signore!
Nelle parole benedette del Vangelo: Fa’ che ti riconosciamo, Signore!
Nel dono di questa eucaristia: Fa’ che ti riconosciamo, Signore!
Padre buono, che ti sei rivelato ai piccoli e ai poveri, rafforza il nostro desiderio di incontrarti, sciogli la durezza del nostro cuore e donaci lo sguardo della fede. Te lo chiediamo nel nome di Gesù, Figlio tuo prediletto e nostro salvatore, che con te vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Sulle offerte
O Signore, che hai dato ai tuoi santi martiri
la forza di preferire al peccato la morte,
accogli l’offerta del nostro sacrificio
e fa’ che serviamo al tuo altare
con la piena dedizione del nostro spirito.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla comunione
Preziosa agli occhi del Signore è la morte dei suoi fedeli. (Sal 115,15)
Dopo la comunione
Abbiamo partecipato ai tuoi misteri, o Signore,
nel glorioso ricordo dei tuoi santi martiri;
questo sacramento, che li sostenne nella passione,
ci renda forti nella fede e nell’amore
in mezzo alle prove della vita.
Per Cristo nostro Signore.
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Maria invoco Te e aiutami e consola con la Tua Provvidenza