IV Domenica di Avvento – Anno A
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LETTURE: Is 7,10-14; Sal 23; Rm 1,1-7; Mt 1,18-24
Indicazioni Liturgiche
Mancano pochi giorni al Natale, Maria accompagna la nostra attesa poiché è nel suo grembo che il Verbo si fece carne.
Come Davide vorrebbe preparare una casa per il Signore, così Maria diventa, invece, dimora di Dio.
Ciascuno di noi è invitato a diventare dimora dell’Altissimo. E la Parola che edifica in noi la casa di Dio, la sua presenza. È l’accoglienza della Parola che costruisce una dimora interiore nella quale abita lo Spirito del Signore. È l’ascolto della Parola a rigenerarci come figli. Il processo dell’incontro tra l’uomo e Dio, descritto dalla narrazione dell’annunciazione dell’angelo a Maria, può essere riletto come il processo della costruzione della dimora di Dio in noi e dell’edificazione della nostra esistenza filiale.
In questa Domenica che precede il Natale siamo invitati a guardare a Maria per vivere l’abbandono fiducioso verso il Signore e l’accoglienza verso il prossimo. In tal modo la presenza di Cristo può continuare a incarnarsi anche grazie alla nostra testimonianza di credenti che si fidano della Parola.
Laddove è stata preparata la corona di Avvento, oggi sarà acceso il quarto e ultimo cero, nelle stessa modalità delle tre Domeniche precedenti.
PROPOSTA CANTI
Introito
– Stillate cieli dall’alto (Stillate cieli dall’alto)
– Rallegrati, o Vergine Maria (Rep. Naz. Canti Liturgici)
– Rorate caeli (gregoriano – Rep. Naz. Canti Liturgici)
– Cieli, irrorate la vostra rugiada (Rep. Naz. Canti Liturgici)
Presentazione dei doni
– Accogli nel tuo grembo (Stillate cieli dall’alto)
– Accogli nel tuo grembo (Donna gloriosa)
Comunione
– Maria, porta dell’Avvento (Madre del Signore);
– Maria, nuova Eva (Recalcati – Bianchi)
– Innalzate nei cieli (Rep. Naz. Canti Liturgici)
– Ave Maria (Verbum panis)
Finale
– Vergine del silenzio (Rep. Naz. Canti Liturgici)
– Quanta luce sul mondo (Domeniche di Avvento/A)
Note sulla Corona d’Avvento
«La disposizione di quattro ceri su una corona di rami sempreverdi, in uso soprattutto nei paesi germanici e nell’America del Nord, è divenuta simbolo dell’Avvento nelle case dei cristiani» (Direttorio, n. 98).
La corona circolare è il segno dell’attesa del ritorno di Cristo; i rami verdi richiamano la speranza e la vita che non finisce.
Il progressivo accendersi delle quattro candele, dedicate a quattro figure tipiche dell’attesa messianica (i profeti, Betlemme, i pastori, gli angeli), «domenica dopo domenica, fino alla solennità del Natale, è memoria delle varie tappe della storia della salvezza prima di Cristo e simbolo della luce profetica che via via illuminava la notte dell’attesa fino al sorgere del Sole di giustizia (cfr. Ml 3,20; Lc 1,78)» (Direttorio, n. 98). È opportuno che in chiesa la corona di Avvento sia visibile ai fedeli. Potrebbe essere collocata in presbiterio, anche davanti all’altare o all’ambone, non deve però oscurare i poli dell’aula liturgica e disturbare la celebrazione.
Canto per l’accensione
della corona di Avvento
Una persona debitamente preparata,
mentre si esegue l’antifona seguente,
si porta presso la corona di Avvento
e accende il quarto cero
Si accende una luce all’uomo quaggiù,
presto verrà tra noi Gesù.
Il coro celeste “Pace – dirà –
a voi di buona volontà”.
Lieti cantate: gloria al Signor!
Nascerà il Redentor!
Lieti cantate: gloria al Signor!
Nascerà il Redentor!
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